Il dossier CittàClima di Legambiente fa il punto sull’impatto del cambiamento climatico sulla Penisola. Sotto stress le grandi aree urbane di Roma, Bari, Milano, Genova e Palermo, ma anche altri territori (soprattutto costieri): la costa romagnola e il nord delle Marche, la Sicilia orientale, la provincia di Cuneo e il Ponente ligure, il Salento
In 10 anni il rischio climatico ha colpito 602 Comuni in Italia
(Rinnovabili.it) – Aumentano del 17% in un anno gli eventi estremi in Italia. Negli ultimi 12 mesi sono stati 133. Cresce anche il numero di comuni colpiti: sono 95 in più, un balzo di circa il 20%. È la mappa del rischio climatico disegnata da Legambiente nel rapporto ClimaCittà 2021 sull’impatto del cambiamento climatico nel Belpaese.
Dal 2010 al 1° novembre 2021, il rapporto ha registrato 1.118 eventi meteorologici estremi e sono stati colpiti 602 comuni, con 261 vittime. Il rischio climatico è legato soprattutto all’acqua. “Si sono verificati 486 casi di allagamenti da piogge intense, 406 casi di stop alle infrastrutture da piogge intense con 83 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 134 gli eventi causati da esondazioni fluviali”, si legge nel rapporto.
Una parte consistente, circa il 25% del totale, sono eventi con danni causati da trombe d’aria. Si sommano ancora “48 casi di danni provocati da prolungati periodi di siccità e temperature estreme, 41 casi di frane causate da piogge intense e 18 casi di danni al patrimonio storico”.
Leggi anche Dieci trend chiave sul clima 2020 per l’Italia
Numeri che non restituiscono appieno l’impatto del climate change sullo Stivale. Il dossier sottolinea alcune aree del paese – ben 14 – dove questi estremi climatici si concentrano in modo particolare e si sovrappongono. L’identikit punta verso alcune grandi aree urbane e certi territori costieri. Nel primo gruppo rientrano Roma, Bari, Milano, Genova e Palermo. A questi vanno aggiunti territori colpiti da eventi estremi ripetutamente e negli stessi luoghi: “Aree come la costa romagnola e nord delle Marche, con 42 casi, della Sicilia orientale e della costa agrigentina con 38 e 37 eventi estremi”.
La Sicilia è sicuramente tra i territori più vulnerabili al rischio climatico. Il dossier ricorda il record europeo di caldo di Siracusa, con 48,8°C l’11 agosto, mentre nel catanese e siracusano in 48 ore si è registrata una quantità di pioggia pari ad un terzo di quella annuale con il medicane Apollo. Gli altri hotspot climatici sono distribuiti in tutta la penisola. “Colpita anche l’area metropolitana di Napoli dove si sono verificati 31 eventi estremi, mentre, tra gli altri territori, ci sono il Ponente ligure e la provincia di Cuneo, con 28 casi in tutto, il Salento, con 18 eventi di cui 12 casi di danni da trombe d’aria, la costa nord Toscana (17 eventi), il nord della Sardegna (12) ed il sud dell’isola con 9 casi”.
Leggi anche Nel 2020 l’Italia ha superato gli 1,5 gradi di riscaldamento globale