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A marzo, il riscaldamento globale ha segnato +0,51°C: peggio solo nel 2016

Riscaldamento globale: è stato il 2° marzo più caldo di sempre
crediti: Copernicus

I dati sul riscaldamento globale nel monitoraggio mensile di Copernicus

(Rinnovabili.it) – Il mese di marzo è stato il secondo più caldo di sempre a livello globale, pareggiando i conti con il dato del 2019. In media, lo scorso mese il riscaldamento globale è arrivato a +0,51°C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. L’anomalia termica è stata più pronunciata soltanto nel 2016, quando il termometro globale a marzo aveva segnato +0,62°C. A livello europeo, invece, l’anomalia è arrivata a +0,89°C.

Uno sguardo al riscaldamento globale di marzo ’23

Lo riporta il monitoraggio mensile di Copernicus, il programma satellitare europeo. Lo scorso mese, le temperature sono state molto più alte della media in Nord Africa, nella Russia sud occidentale, e in gran parte dell’Asia. Qui lo scorso mese il riscaldamento globale assegnato molti nuovi record di temperatura. Inoltre, anomalie termiche marcatamente positive sono state registrate anche sul settore nord orientale Nord America, in Argentina e in altri paesi del Sud America, oltre che su gran parte dell’Australia e sulla costa dell’Antartide.

Le uniche regioni dove le temperature sono state molto più basse della media sono il Nord America centrale e occidentale e il settore più a nord della penisola scandinava. In Europa, il riscaldamento globale si è fatto sentire soprattutto nelle parti meridionale e centrale del continente.

Umidità del suolo ed estensione dei ghiacci

Il monitoraggio dell’umidità del suolo condotto da Copernicus rivela un’Europa spaccata a metà. A marzo 2023, Stato più umido della media lungo una striscia che vada a ovest a nord, che parte dalla Francia centro settentrionale e dalla Gran Bretagna fino alle repubbliche baltiche e alla Finlandia. Al contrario, le regioni che hanno avuto condizioni climatiche più secche della media lo scorso mese sono state penisola iberica, dove si sono verificati i primi incendi rilevanti della stagione, l’arco alpino, gran parte dell’Europa centrale e dei Balcani orientali.

Infine, l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata la seconda più bassa di marzo nella storia dei dati satellitari, circa il 28% sotto la media, dopo il minimo storico registrato a febbraio. L’estensione del ghiaccio marino artico, invece, è stata del 4% al di sotto della media, posizionandosi al quarto posto tra le estensioni più basse di marzo, ma a poca distanza dai tre valori più bassi.

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