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Riscaldamento globale, con maggio 2024 siamo a 11 mesi consecutivi a più di 1,5°C

La media mobile degli ultimi 12 mesi (giugno 2023 – maggio 2024) arriva a +1,63 gradi rispetto all’era pre-industriale. L’anomalia termica è ancora eccezionale: il nuovo primato per il mese di maggio batte di circa due decimali quello precedente. Copernicus: “nessun segno in vista” di un cambiamento di tendenza a stabilire nuovi record

I dati del sistema UE Copernicus sul riscaldamento globale a maggio 2024

Riscaldamento globale maggio 2024
via depositphotos.com

Maggio è il 12° mese consecutivo a stabilire il record assoluto di caldo. E l’11° di fila in cui la temperatura globale è stata più alta di 1,5°C. Una serie di primati senza precedenti nelle serie storiche, per intensità e durata dell’anomalia termica a livello mondiale. Il riscaldamento globale a maggio 2024 si è attestato a +1,52 gradi sopra la media del periodo pre-industriale, convenzionalmente il 1850-1900, comunica il sistema europeo di monitoraggio Copernicus.

Riscaldamento globale, maggio 2024 infrange altri record

crediti: Copernicus

Se è dallo scorso luglio che ogni singolo mese batte ogni primato di temperatura precedente – spesso di un buon margine – il dato del riscaldamento globale di maggio 2024 ci traghetta verso quello che probabilmente sarà il nostro primo anno vissuto interamente sopra gli 1,5 gradi. Anche se mancano ancora 7 mesi alla fine dell’anno, i valori registrati finora danno una probabilità piuttosto elevata (>60%) che il 2024 superi il livello di global warming del 2023 (+1,48°C secondo Copernicus, l’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni sistematiche).

Intanto, la media mobile sugli ultimi 12 mesi è già schizzata ben al di sopra del limite inferiore stabilito dall’Accordo di Parigi. Tra giugno 2023 e maggio 2024, la temperatura media globale è stata 1,63 gradi sopra quella del periodo pre-industriale, e 0,75°C più alta di quella del 1991-2020.

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Non basta questo dato per sforare effettivamente l’obiettivo del Paris Agreement, che va calcolato su periodi di tempo più lunghi. Ma ci avvina pericolosamente a quel momento, che potrebbe arrivare già durante questo decennio secondo alcune previsioni. Che sembrano trovare nuove conferme da uno studio pubblicato in settimana: ha attribuito il balzo del riscaldamento globale registrato nel 2023 e in questa prima parte del 2024 alla diminuzione drastica di biossido di zolfo in atmosfera, dovuta a sua volta all’uso di carburanti marittimi meno inquinanti a partire dal 2020. I modelli previsionali più affidabili non avevano “visto” questo incremento, e il loro punto cieco potrebbe proprio essere l’SO2. Se venisse confermato, incrementi eccezionali di global warming potrebbero caratterizzare tutto il decennio, concludevano gli autori.

È scioccante ma non sorprendente che abbiamo raggiunto questa serie di 12 mesi. Anche se questa sequenza di mesi da record alla fine verrà interrotta, il segno generale del cambiamento climatico rimane e non vi è alcun segno in vista di un cambiamento in tale tendenza”, commenta il direttore di Copernicus, Carlo Buontempo.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.