Rinnovabili • Riscaldamento globale: giugno 2024 è il 12° mese di fila a oltre 1,5°C Rinnovabili • Riscaldamento globale: giugno 2024 è il 12° mese di fila a oltre 1,5°C

Abbiamo passato 1 anno intero con più di 1,5°C di riscaldamento globale

In Italia a giugno abbiamo avuto la percezione di un mese più “fresco” della norma. Soprattutto al Nord. Ma il mese scorso, a livello globale, è stato 1,5 gradi sopra la media del periodo pre-industriale, e in Europa il global warming è arrivato a +1,57°C rispetto agli ultimi 30 anni. Nel Belpaese il Nord è sotto media, ma a livello nazionale registriamo comunque un’anomalia termica positiva

Riscaldamento globale: giugno 2024 è il 12° mese di fila a oltre 1,5°C
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Tra luglio 2023 e giugno 2024, il riscaldamento globale è arrivato in media a +1,64°C

Con i dati di giugno, negli ultimi 12 mesi il Pianeta è stato costantemente sopra la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento globale. L’anomalia termica dell’ultimo anno arriva così a +1,64°C sopra la media del periodo pre-industriale. Non solo: per il 13° mese di fila, la temperatura mensile ha segnato un nuovo record per quel mese. Lo ha annunciato il sistema europeo di monitoraggio satellitare Copernicus.

Le cause antropiche di 1 anno a oltre 1,5°C

La striscia di record mensili non è una novità. Era già successo a cavallo tra 2015 e 2016, grazie anche all’azione di El Niño. Il Bambino ha contribuito anche questa volta a portare la colonnina di mercurio globale verso nuovi primati. Ma questo fenomeno, che attiene alla variabilità naturale del sistema climatico terrestre, spiega solo una parte dell’andamento eccezionale della temperatura.

El Niño, quando si verifica con un’intensità elevata come l’anno scorso, aggiunge 1-2 decimi di grado di riscaldamento globale. Il balzo compiuto è più corposo, e deriva da cause antropiche, principalmente la combustione di fonti fossili e l’accumulo crescente di CO2 in atmosfera.

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), nel 2023 le emissioni di gas serra legate al settore energetico sono cresciute dell’1,1% e hanno segnato il nuovo record a 37,4 miliardi di tonnellate. Mentre la concentrazione di CO2 in atmosfera è arrivata a 424 parti per milione (ppm), ormai stabilmente più del 50% rispetto all’inizio dell’era industriale. E tra gennaio e marzo di quest’anno ha continuato a segnare incrementi mai registrati in precedenza.

Altri fattori che possono aver contribuito a rendere più elevato il riscaldamento globale nell’ultimo anno sono il declino dell’inquinamento navale, che ha tolto dall’atmosfera una quota di SO2 e ridotto la sua azione riflettente. L’ipotesi è solo una tra quelle al vaglio degli scienziati in questi mesi. Altre ipotesi riguardano l’innesco di cicli di feedback positivo non previsti dai modelli. Ipotesi tutte ancora da verificare.

I record di riscaldamento globale di giugno 2024

Resta il fatto che anche a giugno la temperatura mondiale è stata significativamente più elevata rispetto alla media. Lo scarto rispetto alla media degli ultimi 30 anni è di 0,67°C e di 0,14°C rispetto al giugno più caldo mai registrato finora, quello del 2023.

Dati che riflettono una media globale. A livello regionale e locale l’andamento del riscaldamento globale nell’ultimo mese può divergere, anche in modo significativo. A livello europeo, a giugno 2024, il trend è continuato senza interruzioni. Copernicus ha registrato +1,57°C: non sull’era pre-industriale, ma su quella degli ultimi 30 anni. Con differenze marcate tra le diverse regioni del continente.

Il global warming in Europa e in Italia

L’anomalia termica mensile in Italia dal 1950 a oggi rispetto al 1980-2010. Crediti: Lorenzo Arcidiacono

Gran parte dell’Europa occidentale, ad esempio, è stata in linea o sotto i valori del periodo 1991-2020. Lo abbiamo visto bene in Italia. A giugno, quasi tutto il Nord (esclusi Veneto e Friuli e le Alpi piemontesi) e parte della Toscana sono stati ben al di sotto della media. Mentre il resto della penisola ha registrato valori sopra la norma. La media nazionale si attesta a circa 1°C di riscaldamento globale sopra gli ultimi 30 anni. Il “fresco” al Nord ha limitato la temperatura media italiana per giugno a 23°C, rendendolo “solo” il 10° giugno più caldo da 200 anni a questa parte (il primato lo detiene ancora giugno 2003).

Anche con i dati del mese scorso, ad ogni modo, l’anomalia termica annuale in Italia è la più marcata di sempre, con +1,7°C rispetto alla media 1980-2010. Nel 2023, rispetto a questo periodo di riferimento, il dato a fine anno era di +0,5°C, nel 2022 di +1°C.

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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.