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Riscaldamento globale: lo scioglimento dei ghiacci pesa 0,4°C più del previsto

La perdita di enormi masse di ghiaccio rischia di intensificare il riscaldamento, accelerando ulteriormente la stessa fusione. Un nuovo studio quantifica questo feedback climatico

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Credits: mollyroselee da Pixabay

L’aumento modifica al rialzo la traiettoria odierna del riscaldamento globale

(Rinnovabili.it) – Ci sono 4 decimi di grado Celsius che nessuno ha mai conteggiato nel computo del riscaldamento globale. Se ne sono accorti i ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) rivedendo i modelli climatici relativi all’impatto dello scioglimento dei ghiacci.

Gli scienziati dell’istituto tedesco hanno utilizzato un modello climatico che include componenti sui dati di atmosfera, oceano, mare e ghiaccio terrestre per prevedere il cambiamento di temperatura dovuto alla perdita di ghiaccio. Previsioni testate in una varietà di scenari diversi di emissioni.

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Il risultato dello studio peggiora le previsioni sulla traiettoria odierna del riscaldamento globale. Con gli attuali livelli di CO2 atmosferica, che è pari a 411 parti per milione, lo scioglimento del ghiaccio marino artico, dei ghiacciai alpini e delle calotte polari aumenterebbe la temperatura di 0,4°C. Un aumento che deve essere aggiunto ai dati su cui ci siamo basati finora. E che ci mette già oltre il limite di 1,5°C fissato con l’Accordo di Parigi.

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Il principale fattore alla base di questo aumento imprevisto della temperatura è il fenomeno dell’albedo. Il principio è tanto intuitivo quanto di ampio impatto. Il ghiaccio ha un colore più chiaro dell’acqua di mare e delle rocce e dei suoli. Di conseguenza, tende a riflettere di più la radiazione solare e il calore. Se svanisce, aumenta la superficie più scura, che immagazzina più calore. E su scala planetaria questo fa aumentare sensibilmente la temperatura globale. “Se le masse di ghiaccio globali si riducono, ciò cambia la quantità di luce solare che colpisce la superficie terrestre e viene riflessa nello spazio”, riassume l’autore principale dello studio, Nico Wunderling.

Gli scienziati entrano poi nel dettaglio e riescono a isolare l’impatto che deriverebbe dal solo scioglimento del ghiaccio marino artico. Anche “soltanto” un Polo Nord totalmente senza ghiaccio durante i mesi estivi provocherebbe un innalzamento delle temperature globali di ben 0,2°C.