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La neve e il gelo di aprile in Europa? Colpa del riscaldamento globale nell’Artico

Il vapore acqueo prodotto dallo scioglimento dei ghiacci marini dell’Artico ha un’impronta geochimica univoca. Così si può stabilire un legame diretto tra il clima del Polo Sud e gli eventi eccezionali di freddo in Europa

Il riscaldamento globale porta neve e gelo in Europa ad aprile
Foto di Free-Photos da Pixabay

C’è il riscaldamento globale dietro l’ondata di freddo che ha colpito il continente

(Rinnovabili.it) – Il colpo di coda dell’inverno che ha portato neve e gelo su buona parte dell’Italia e in quasi tutta Europa è legato allo scioglimento dei ghiacci dell’Artico. C’è il riscaldamento globale dietro le nevicate che hanno imbiancato il nostro continente e le temperature molto rigide, anche da record per la stagione, che hanno dato molte preoccupazioni agli agricoltori.

 “Il cambiamento climatico non si manifesta sempre nei modi più ovvi. È facile estrapolare modelli per mostrare che gli inverni si stanno facendo più caldi e prevedere un futuro praticamente senza neve in Europa”, avverte Alun Hubbard del CAGE Center for Arctic Gas Hydrate, Environment and Climate presso l’Arctic University di Norvegia.

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Hubbard è co-autore di uno studio scientifico con cui ha scoperto che lo scioglimento dei ghiacci marini nell’Artico, che è provocato dal riscaldamento globale, ha una correlazione esplicita e diretta con l’aumento delle precipitazioni nevose in alcune parti d’Europa. Il suo artico ha studiato il “Beast from the East”, l’ondata eccezionale di gelo che si è abbattuta principalmente sulle isole britanniche tra febbraio e marzo del 2018, causando oltre 1 miliardo di euro di danni.

Ma l’analisi dei trend di lungo periodo, con i dati degli ultimi decenni, conferma questa ipotesi. Come è possibile stabilire un legame così stretto tra lo scioglimento dell’Artico e l’incremento delle nevicate in Europa? Hubbard e altri ricercatori hanno scoperto che il vapore atmosferico  – generato dalla fusione della calotta polare – che viaggia verso sud dall’Artico ha un’impronta geochimica unica. Che ne rivela con precisione l’origine: il mare di Barents e parte dell’Oceano Artico tra Norvegia, Russia e le isole Svalbard. Nel caso dell’evento del 2018, è da queste aree che proveniva l’88% della neve caduta in Europa.

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“ll ghiaccio marino è effettivamente un coperchio sull’oceano – spiega Hanna Bailey, prima firma dello studio – E con la sua riduzione a lungo termine in tutto l’Artico, stiamo assistendo a quantità crescenti di umidità che entrano in atmosfera durante l’inverno, il che ha un impatto diretto ulteriore sul meteo più a sud, provocando nevicate molto abbondanti. Potrebbe sembrare controintuitivo, ma la natura è complessa e ciò che accade nell’Artico non rimane nell’Artico”.