Di questo passo, sforeremo l’obiettivo di Parigi di 1,5 gradi nella prima metà del 2030, tra appena 5 anni. A novembre la colonnina di mercurio globale è stata 1,62 gradi sopra la media del periodo pre-industriale. Il 2024 sta chiudendo a +1,61°C
Ormai è “effettivamente certo” che il riscaldamento globale 2024 segnerà un nuovo record assoluto. E che quest’anno sarà il primo a chiudersi con una temperatura media globale più alta di 1,5 gradi rispetto al periodo pre-industriale.
“Con i dati Copernicus del penultimo mese dell’anno, possiamo ora confermare con quasi certezza che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato e il primo anno solare sopra 1,5°C”, ha affermato Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service (C3S).
“Ciò non significa che l’accordo di Parigi sia stato violato, ma significa che un’azione ambiziosa per il clima è più urgente che mai”, ha aggiunto la funzionaria del sistema europeo di monitoraggio satellitare.
Sforare 1,5 gradi: cosa significa, come si calcola
Per sforare 1,5 gradi ai sensi dell’Accordo di Parigi non basta un singolo anno. Il superamento dell’obiettivo stabilito alla COP21 nel 2015 viene calcolato come media su 30 anni. Cosa significa?
Sforare 1,5 gradi significa che la temperatura media degli ultimi 30 anni è superiore a +1,5°C rispetto alla media del periodo pre-industriale (1850-1900).
Negli ultimi anni è capitato diverse volte che alcuni mesi superassero questo livello di riscaldamento globale. Nel 2023, alcuni giorni hanno addirittura superato quota 2°C. Si tratta, però, di oscillazioni temporanee, che non riflettono una tendenza di lungo periodo.
La soglia di 1,5°C non è arbitraria. Così come non è casuale la scelta dell’altro obiettivo dell’accordo di Parigi, i 2 gradi. La scienza del clima stima che entro 1,5 gradi di riscaldamento globale sia possibile evitare l’impatto peggiore dei cambiamenti climatici, cioè che sia più semplice gestire le conseguenze per la vita umana e per gli ecosistemi.
“L’adattamento sarà meno difficile. Il nostro mondo subirà meno e meno impatti negativi sull’intensità e la frequenza degli eventi estremi”, sintetizzava un rapporto dell’IPCC, il Panel intergovernativo dell’Onu sul cambiamento climatico, dedicato alle conseguenze dello sforare 1,5 gradi e pubblicato nel 2018.
Quando supereremo veramente 1,5 gradi?
Secondo Copernicus, con il livello di riscaldamento globale accumulato fino a ottobre 2024, supereremo 1,5 gradi come media trentennale a giugno 2030.
Il momento dello sforamento si sta avvicinando velocemente. A gennaio 2024 era previsto per giugno 2031, un anno più avanti. A dicembre 2018, quando è uscito il rapporto IPCC, lo sforamento sarebbe avvenuto solo ad aprile 2035.
Quando è stato firmato l’Accordo di Parigi gli 1,5 gradi sembravano molto lontani: erano previsti per marzo 2042. All’epoca mancavano 27 anni, oggi ne mancano 5 e mezzo.
Riscaldamento globale 2024, i dati di novembre
Novembre 2024 è stato il 2° novembre più caldo di sempre, nella serie storica elaborata da Copernicus che va indietro fino agli anni ’40 del secolo scorso. Il riscaldamento globale si è attestato a 0,73°C sopra la media del 1991-2020, equivalente a +1,62°C sul periodo pre-industriale.
Il mese scorso è stato anche il 16° mese sugli ultimi 17 in cui l’anomalia termica globale è stata più alta di 1,5 gradi.
Ad oggi, lo scostamento dalla media dei primi 11 mesi del 2024 arriva a +1,61°C. Ben 0,14 gradi maggiore di quello registrato in questo stesso periodo l’anno scorso. Il 2023, per ora, è l’anno che detiene il record di riscaldamento globale con +1,48 gradi.