Per Russel Vose del Noaa, c'è una probabilità del 99% che il 2022 sarà tra i 10 anni più caldi e una probabilità del 10% che sarà il più caldo. E una probabilità del 50% che almeno un anno durante questo decennio sfori la soglia di 1,5 gradi
I dati del National Oceanic and Atmospheric Administration sul riscaldamento globale
(Rinnovabili.it) – Per 1 persona su 4, il 2021 è stato l’anno più caldo di sempre, anche se complessivamente la variazione sull’epoca preindustriale è di “appena” 1,1°C, la sesta più alta. I dati diffusi ieri dal Noaa americano confermano sostanzialmente le rilevazioni di Copernicus rese note a inizio settimana. Il 2021 non fa segnare un record di riscaldamento globale ma rafforza il trend di accelerazione: gli 8 anni più bollenti della storia sono tutti nell’ultimo decennio.
“Aspettate ancora qualche anno e vedremo un altro di quei record”, spiega infatti lo scienziato del clima Zeke Hausfather, tra i ricercatori che hanno lavorato al rapporto. “È una tendenza a lungo termine, e vediamo una marcia indomabile verso l’alto”. Per Russel Vose del Noaa, c’è una probabilità del 99% che il 2022 sarà tra i 10 anni più caldi e una probabilità del 10% che sarà il più caldo. Lo scienziato ritiene che ci sia una probabilità del 50% che almeno un anno durante questo decennio sfori la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento globale fissata come limite dall’accordo di Parigi.
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Rispetto alla media dell’ultimo secolo, la temperatura media di terra e oceani è stata di 1,51°C, ma quella dell’emisfero boreale è più alta di quasi mezzo grado: 1,96°C. Infatti, è a nord dell’equatore che si sono concentrati i record assoluti di riscaldamento globale nel 2021. È stato l’anno più caldo in gran parte del Maghreb (le aree costiere di Algeria e Libia, la Tunisia) e dell’Africa occidentale (Mali, Mauritania, Nigeria).
Termometri altissimi anche nel golfo Persico, tra Iran, Emirati arabi uniti ed Arabia saudita. Gran parte della Cina, il Bangladesh, la Corea del Sud e il Giappone completano il quadro. Tutta l’Europa mediterranea, anche se non segna il primato, è stata comunque molto più calda della media.
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Il contenuto di calore dell’oceano, che descrive la quantità di calore immagazzinato negli strati superiori dell’oceano, ha segnato invece un record assoluto nel 2021, superando il precedente primato stabilito nel 2020. I sette valori più alti si sono verificati tutti negli ultimi sette anni (2015-2021).