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La ripresa dell’economia post Covid-19 affronti la crisi del clima

La pensa così la maggioranza degli italiani in base all’indagine della Banca europea per gli investimenti. “Il 2020 è stato un anno molto difficile – afferma Ambroise Fayolle, vicepresidente della Bei – gli italiani chiedono una ripresa economica verde. Si tratta di un segnale forte e di un invito a agire”

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Credits: Gerd Altmann da Pixabay

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – La ripresa dell’economia post Covid-19 deve affrontare la crisi del clima. La pensa così la maggioranza degli italiani secondo l’indagine della Banca europea per gli investimenti (Bei) che misura gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini europei sui cambiamenti climatici nel contesto di un mondo in rapida evoluzione.

Dall’analisi sul clima – giunta alla terza edizione – che rivela come la crisi causata dall’emergenza coronavirus influisca sul modo in cui i cittadini percepiscono gli effetti dei cambiamenti climatici, per il 60% degli italiani la ripresa economica deve tenerne conto. Tanto che per il 68% la crisi sanitaria è la sfida maggiore che l’Italia deve affrontare. Il 92% sostiene che i cambiamenti climatici incidono sulla propria vita quotidiana; il 17% in più rispetto alla media europea del 75%. Un’opinione che sembra prevalere tra la popolazione femminile (94%) della fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni (97%). L’80% è favorevole a misure governative più stringenti di contrasto ai cambiamenti climatici.

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Il 40% degli intervistati italiani afferma che il loro governo dovrebbe usare qualsiasi mezzo per stimolare l’economia nell’interesse di una rapida crescita economica. Solo il 35% degli italiani ritiene che il loro Paese sia in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, mentre la media europea è del 41%. E’ una cosa condivisa soltanto dal 25 % degli intervistati di età compresa tra i 15 e i 29 anni, rispetto al 41% di coloro che appartengano alla fascia di età pari o superiore a 65 anni. Al secondo posto delle ‘preoccupazioni’ degli italiani c’è la disoccupazione (63%); segue la crisi finanziaria (47%), e i cambiamenti climatici (al 32%, scesi dal 41% dell’anno scorso).

Facendo un paragone tra le diverse percezioni europee, americane, e cinesi emerge che il 73% degli americani e il 72% degli europei considerano adesso la crisi sanitaria la sfida maggiore che i loro Paesi devono superare. Solo per i cinesi i cambiamenti climatici continuano a essere la sfida maggiore che il loro Paese deve affrontare (61%). Gli intervistati in tutto il mondo sono divisi se sostenere una ripresa verde o adottare le misure necessarie per tornare alla crescita economica prima possibile. Il 57% degli italiani propende per una ripresa economica che tenga conto dell’emergenza clima.

Tra gli americani c’è una sostanziale parità tra coloro che sostengono una ripresa verde (49%) e coloro che propendono per un ritorno a una crescita economica immediata (51%); mentre in Cina si contraddistinguono i cittadini che si schierano a favore di una ripresa verde (73%). Il 66% degli europei pensa che l’Unione europea sia in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici. In raffronto, il 90% dei cittadini cinesi crede che la Cina sia nella posizione di punta, e il 49% degli americani attribuisce questo ruolo agli Stati Uniti. Il 57% degli italiani crede che l’Ue svolga un ruolo di primo piano nella lotta contro i cambiamenti climatici, rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, una percentuale che si raffronta alla media europea del 66%.

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Il 2020 è stato un anno molto difficile – afferma Ambroise Fayolle, vicepresidente della Bei – non c’è da stupirsi se Covid-19 sia ora la principale preoccupazione dei cittadini. Allo stesso tempo, gli italiani chiedono una ripresa economica verde. Si tratta di un segnale forte e di un invito a agire per le istituzioni interessate. La Bei si impegna più che mai ad affrontare questa sfida nei prossimi anni”.