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Il tasso di rinverdimento dell’Antartide ha accelerato del 30%

Da meno di 1 km2 a quasi 12 km2: è la superficie di Polo Sud libera da ghiacci dove attecchisce vegetazione. Tra 1986 e 2021 è decuplicata. E il tasso di greening ultimamente è il 30% più alto

Rinverdimento Antartide: decuplicato in 40 anni
Foto di Austin D su Unsplash

Il Polo Sud sta diventando verde sempre più velocemente a causa dell’aumento della temperatura globale. Negli ultimi 40 anni, il rinverdimento dell’Antartide (fenomeno noto come greening) è aumentato di 10 volte, mentre il tasso è in forte accelerazione negli ultimi anni. D’altronde, il continente ghiacciato è una delle regioni del Pianeta dove il riscaldamento globale corre più veloce e dove stanno diventando più frequenti e intense le ondate di calore, che contribuiscono ad accelerare la perdita di massa glaciale.

Lo ha calcolato uno studio condotto dall’università di Exeter e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience il 4 ottobre.

Rinverdimento dell’Antartide decuplicato

I ricercatori di Exeter si sono basati sui dati del dataset Landsat e sull’analisi delle immagini satellitari tra il 1986 e il 2021. In questo periodo, l’area di Antartide non coperta da ghiacci e su cui la vegetazione torna a comparire è passata da meno di 1 km2 (0,863 km2) a quasi 12 km2 (11,947 km2).

La tendenza è “chiara ma non lineare”, sottolinea lo studio. Sotto la lente dei ricercatori finisce il tasso di rinverdimento dell’Antartide: anche questo in forte accelerazione, ma soprattutto negli ultimi anni. In pratica, non solo il Polo Sud è sempre più verde, ma lo sta diventando sempre più rapidamente.

Negli ultimi 5 anni considerati, tra il 2016 e il 2021, il tasso di greening aggiuntivo è stato di 424 km2 l’anno. Ben superiore a quello medio dell’intero periodo dal 1986 (317 km2). L’accelerazione è ben visibile: mentre tra il 1986 e il 2004 il rinverdimento viaggiava al ritmo di 291 km2 l’anno, tra 2004 e 2016 era già passato a 310 km2 ogni 12 mesi.

“Le piante che troviamo nella Penisola Antartica, per lo più muschi, crescono forse nelle condizioni più difficili della Terra”, spiega Thomas Roland dell’Università di Exeter. “Il paesaggio è ancora quasi interamente dominato da neve, ghiaccio e roccia, con solo una piccola frazione colonizzata dalla vita vegetale. Ma quella piccola frazione è cresciuta in modo esponenziale, dimostrando che persino questa vasta e isolata ‘natura selvaggia’ è influenzata dal cambiamento climatico antropogenico”.

In Antartide è stata registrata l’ondata di calore più intensa di sempre, nel 2022, con 38,5°C sopra la media del periodo. Mentre il 19 settembre di quest’anno il Polo Sud ha raggiunto la massima estensione al termine dell’inverno australe: appena 17,2 milioni di km2, il 2° peggior risultato di sempre (dopo il 2023) e 1,6 mln di km2 in meno rispetto alla media del periodo 1981-2010, secondo le rilevazioni dell’NSIDC statunitense.

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