Garantire più risorse e flessibilità per avviare subito la ricostruzione post calamità naturali in Europa, sempre più aggravate dai cambiamenti climatici. È l’obiettivo di due proposte legislative approvate dal Parlamento UE che mirano a usare fondi di sviluppo regionale e altre voci del bilancio europeo per mitigare l’impatto delle catastrofi su economia e società.
Gli eventi estremi legati al meteo e al clima hanno causato perdite economiche stimate in 738 miliardi di euro nel periodo 1980-2023 nell’Unione europea, di cui oltre 162 miliardi di euro (22%) tra il 2021 e il 2023. È questo il quadro in cui si muovono le proposte di Bruxelles. Rese più urgenti dalle alluvioni in Europa centrale e orientale di settembre, da quelle in Emilia-Romagna, e dal disastro di Valencia.
Ricostruzione post calamità naturali, cosa propone l’UE?
Entrambe le norme, la legge RESTORE e il regolamento FEASR, mirano a fornire finanziamenti rapidi per la ricostruzione post calamità naturali che si sono verificate dopo il 1° gennaio 2024. Come? Rendendo possibile la spesa immediata di risorse provenienti da altri fondi UE.
I fondi interessati includono:
- Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
- Fondi di Coesione.
- Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+).
- Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).
In particolare, il FESR – il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale –potrà finanziare fino al 95% dei costi totali di progetti di ricostruzione post calamità. Ed è previsto anche un prefinanziamento aggiuntivo fino al 25% del totale per garantire liquidità immediata. I paesi UE potranno usare i fondi non spesi per compensare le perdite, se superiori al 30% del potenziale produttivo.
Bruxelles chiede poi più flessibilità nell’uso dei fondi. Per quelli sociali, sarà possibile
- Finanziare schemi di lavoro a breve termine.
- Migliorare l’accesso alla sanità.
- Fornire beni essenziali.
Quanto valgono questi cambiamenti? Il Parlamento UE stima che in questo modo dovrebbe essere possibile anticipare 3 miliardi di euro di finanziamenti per il periodo 2025-2027.