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La più grande cascata del Pianeta si sta esaurendo

Ribaltamento circolazione dell’oceano Antartico: rallenterà del 40% entro il 2050
Foto di Derek Oyen su Unsplash

Uno studio su Nature Climate Change indaga la Southern Ocean overturning circulation

(Rinnovabili.it) – Il moto delle correnti circolari attorno al Polo Sud ha già rallentato del 30% dagli anni ’90 a oggi, e potrebbe perdere ancora il 40% di velocità entro il 2050. Con delle conseguenze profonde sul clima globale, come cambiamenti nel regime delle piogge o le variazioni della temperatura su scala regionale. Lo afferma uno studio pubblicato su Nature Climate Change che analizza i motivi dietro l’indebolimento di queste correnti e il venir meno del ribaltamento della circolazione dell’oceano Antartico (Southern Ocean overturning circulation).

La più grande cascata del Pianeta

La ragione principale è la fusione dei ghiacci del Polo Sud. In condizioni normali, le acque attorno all’Antartide sono molto dense e fredde. Questo è l’innesco del ribaltamento della circolazione dell’oceano Antartico, che fa sì che queste acque sprofondino verso i fondali, ossigenandoli, e riportando in superficie, dopo essersi disperse per migliaia di chilometri a latitudini più basse, nutrienti fondamentali per gran parte dell’ecosistema oceanico globale. Possiamo pensarlo come un enorme nastro trasportatore che distribuisce carbonio, ossigeno e calore negli oceani del Pianeta. O un’enorme cascata, visto che le acque sprofondano dalla piattaforma continentale antartica verso il fondale.

Il riscaldamento globale sta modificando questo meccanismo, inceppandolo. La fusione della calotta ghiacciata del Polo Sud immette enormi quantità di acqua dolce nell’oceano Antartico. Il risultato è che le sue acque sono molto meno dense, perché meno salate, e faticano di più a sprofondare dando così origine al ribaltamento.

Il ribaltamento della circolazione dell’oceano Antartico cambierà il clima

Uno dei risultati più importanti dello studio, che si basa sulla raccolta di dati reali e non su elaborazioni dei modelli, è che il rallentamento della Southern Ocean overturning circulation sta avvenendo con largo anticipo su quanto previsto finora.

Quali sono le conseguenze? La prima e più visibile sarà la contrazione degli areali di molte specie marine, costrette ad adattarsi ad acque meno ricche d’ossigeno. Soprattutto quelle che vivono sui fondali.

La seconda, di portata realmente globale, riguarda l’innalzamento del global warming. Questo nastro trasportatore, infatti, è uno dei meccanismi che favorisce l’accumulo e lo stoccaggio sui fondali di grandi quantità di anidride carbonica e di calore. In sua mancanza, questi rimarranno maggiormente a contatto con l’atmosfera, influenzando così il clima globale.

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