Rinnovabili • Record riscaldamento globale: gennaio 2024 chiude con +1,66°C

Gennaio torrido e oceani bollenti, con nuovi record di riscaldamento globale

Prendendo gli ultimi 12 mesi, la temperatura media è stata 1,52°C sopra quella del periodo pre-industriale. A gennaio battuto il primato precedente del 2016 di 0,12 gradi. E gli oceani globali superano il record dello scorso agosto

Record riscaldamento globale: gennaio 2024 chiude con +1,66°C
crediti: Copernicus

I dati di Copernicus sull’anomalia termica di gennaio 2024

(Rinnovabili.it) – Il 2023 ha fatto cadere un record di riscaldamento globale dopo l’altro come tessere del domino finendo con +1,48°C, e il 2024 sta continuando sulla stessa strada. A gennaio il termometro mondiale è salito a +1,66°C rispetto alla media del 1850-1900. Nessun mese di gennaio era mai stato così caldo da quando esistono le rilevazioni sistematiche.

Gennaio 2024 segna il nuovo record di riscaldamento globale

A rafforzare il record di riscaldamento globale di gennaio 2024 è, ancora una volta, l’influenza di El Niño. Anche se in fase calante, ha portato a un’anomalia termica di gennaio più consistente di tutte quelle registrate nella prima parte del 2023, quando il suo effetto sul clima globale non si stava ancora facendo sentire.

Lo scorso mese la temperatura media del Pianeta è stata di 13,14°C, ben 7 decimi di grado più alta della media climatologica degli ultimi 30 anni (1991-2020). E 0,12 gradi sopra il primato precedente, che risaliva a gennaio 2020. Lo riportano i dati del sistema europeo di monitoraggio satellitare Copernicus rilasciati oggi.

C’era una volta l’Olocene

Dati da cui emerge anche che se si considera non l’anno solare (gennaio-dicembre) ma solo gli ultimi 12 mesi, cioè da febbraio 2023 al mese scorso, il riscaldamento globale del Pianeta è arrivato a +1,52°C sul periodo re-industriale e a +0,64°C sul 1991-2020.

Valori che servono per mettere a fuoco l’eccezionalità climatica protratta che stiamo attraversando: non per rincorrere record, ma per capire che stiamo vivendo una fase in cui lo sforamento della soglia di 1,5 gradi, al di là delle oscillazioni mensili, è già una realtà. Anche se superare 1,5°C ai sensi dell’Accordo di Parigi richiede il calcolo su periodi di tempo più lunghi, siamo già entrati in un “territorio inesplorato”, in un clima sostanzialmente diverso da quello – relativamente stabile – dell’Olocene (gli ultimi 10mila anni) in cui la civiltà umana si è sviluppata per come la conosciamo oggi e ha prosperato.

I record di caldo dei mari globali

A segnalare che queste anomalie termiche così marcate ci accompagneranno probabilmente anche nei prossimi mesi è il dato delle temperature superficiali degli oceani. Anche qui c’è un record: a gennaio la media globale è stata di 20,97°C, di 0,26 gradi sopra il primato precedente di gennaio 2016. E anche il secondo valore più alto in assoluto per qualsiasi mese dell’anno: appena 1 centesimo di grado sotto il record di agosto 2023. Secondo i dati di Climate Reanalyzer, a febbraio i valori sono cresciuti ancora: il 6 febbraio i mari globali avevano una temperatura media di 21,1°C.