Ondate di calore e scarse piogge dietro il record di incendi
(Rinnovabili.it) – La combinazione di alte temperature, ondate di calore prolungate e più intense e precipitazioni scarse ha portato a un nuovo record di incendi in Europa. Dal 1° gennaio al 16 luglio di quest’anno, le fiamme hanno devastato tre volte la superficie bruciata in media negli ultimi 16 anni. I roghi hanno ridotto in cenere ben 346mila ettari di foreste e prati, contro i 110.350 ettari di media. In pratica, è come se fosse finita in cenere l’intera Valle d’Aosta. A certificarlo sono i dati di EFFIS, il sistema di monitoraggio europeo degli incendi.
L’Italia, in questa prima metà dell’estate, si può considerare ancora risparmiata dalle fiamme (come la Grecia). Finora sono andati in fumo poco meno di 23mila ettari di territorio dall’inizio del 2022. Un dato decisamente più basso di quello dell’anno scorso (il 15% del totale), quando il Belpaese aveva segnato il suo nuovo record di incendi con oltre 150mila ettari, ma anche più basso del più “normale” 2020 (il 40% del totale). Di normalità, a ben vedere, non c’è però traccia. Anche quest’anno, infatti, i roghi sono ben sopra la media degli ultimi 16 anni (2006-2021), pari a 14mila ettari.
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Anche se le cronache di questi giorni sono popolate di incendi devastanti in Portogallo, Spagna e Francia del sud, finora il paese europeo che è stato più devastato dalle fiamme in termini assoluti è la Romania. Nel paese balcanico sono andati in fumo 149mila ettari dall’inizio dell’anno, un record nazionale. Cifre fuori norma anche in Slovacchia, anche se la scala dei roghi è di tutt’altro ordine: gli ettari bruciati sono 275. Restando nell’est Europa, è record di incendi anche in Croazia (28mila ettari bruciati), Bulgaria (7735 ettari) e Ungheria (5877 ettari).
La conta dei danni per la Spagna, secondo i dati EFFIS, è arrivata invece a 93mila ettari, ben quattro volte più della media. Il Portogallo, alle prese con temperature anche di 47°C in quest’ultima ondata di calore che, secondo le autorità, avrebbe già fatto almeno 238 morti, è arrivato a 28mila ettari, mentre la Francia è attestata a 26mila ettari, con due mega incendi nella regione sud-occidentale della Gironda che in una settimana hanno divorato da soli 10mila ettari (costringendo 14mila persone a lasciare le proprie case).
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