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Aree costiere: in dirittura d’arrivo il progetto Proterina-3Evolution contro il rischio idrico

Il progetto Proterina-3Evolution ha l’obiettivo di prevenire il rischio di alluvioni nelle zone costiere utilizzando per la prima volta innovativi strumenti di monitoraggio e attrezzature anti-allagamento.

Francia e Italia insieme nel progetto Proterina-3Evolution da 6 milioni di euro

(Rinnovabili.it) – Quattordici associazioni italiane e francesi stanno per portare a compimento il progetto Proterina-3Evolution, nato nel 2017 per combattere i rischi di alluvione delle regioni costiere del sud Europa. Coinvolgendo le regioni di Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Corsica, Sardegna, Liguria e Toscana, il progetto ha ricevuto finanziamenti per 6 milioni di euro, di cui 5 milioni dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

La costa mediterranea è molto vulnerabile ai rischi idrici. In particolar modo, la Corsica e il sud est della Francia devono affrontare ogni anno le cosiddette cévennes, piogge intense e improvvise che tendono a provocare gravi danni alle coste. Il progetto Proterina-3Evolution ha avuto l’obiettivo di prevenire il rischio utilizzando per la prima volta innovativi strumenti di monitoraggio e attrezzature anti-allagamento.

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Tra questi sirene, generatori, droni professionali per monitorare l’acqua, barriere per tagliare le strade e, soprattutto, la realizzazione di presidi di controllo, dotati di pannelli digitali per contattare e allertare direttamente le autorità competenti in caso di problemi.

In un’intervista ad Euractiv, Nicole Ottavy, vicesindaco di Ajaccio, ha sottolineato che negli ultimi 10 anni è possibile notare una maggiore frequenza e intensità di inondazioni. “È difficile analizzarlo a misura d’uomo, ma è vero che questi eventi sono meno rari di prima. E tanto più da quando negli anni ’60 sono stati costruiti nuovi quartieri sotto il livello del mare, ha dichiarato Ottavy.

Il cambiamento climatico, infatti, esacerba questi eventi meteorologici estremi e l’urbanizzazione selvaggia non migliora di certo la situazione. Il terreno non è più in grado di assorbire le forti piogge a causa del cemento, della densità degli edifici e dell’impermeabilizzazione del suolo, quindi la probabilità di inondazioni che minacciano le aree residenziali aumenta sempre di più.

Negli ultimi tre anni, grazie al progetto Proterina-3Evolution, sono stati predisposti in vari territori strumenti per prevenire le inondazioni, monitorare i rischi idrici e sensibilizzare. “La Corsica, come la Sardegna, è una montagna nel mare. Qui i fenomeni meteorologici sono molto difficili da prevedere. Il budget per la Corsica doveva essere sostanzioso”, ha detto Ottavy. Non a caso, quasi 1 milione di euro è stato stanziato per la sola isola francese.

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In altre zone, come Nizza, le autorità hanno optato per una diversa strategia: il monitoraggio in tempo reale del fiume Magnan, situato a ovest della città. In questo caso, il Consiglio comunale ha deciso di dotare l’area di telecamere intelligenti che analizzano il livello e il flusso dell’acqua nel fiume con l’aiuto di sensori. Lo scopo è quello di prevenire possibili allagamenti in un’area ad alta densità di edifici.

Il progetto Proterina-3Evolution dovrebbe concludersi quest’anno. Di fronte all’ampiezza del rischio idrico nel Mediterraneo, Nicole Ottavy auspica che venga riproposto. Nella sola Francia, infatti, non meno di 23.000 comuni, che coprono circa il 64% del territorio, sono stati dichiarati a rischio di inondazione. Dal canto suo, l’Italia potrebbe perdere circa 5.500 km2 di area costiera entro il 2100.