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Previsioni e allarmi efficaci contro le inondazioni

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(Rinnovabili.it) – Un sistema di allarme rapido che avvisi dell’arrivo di tempeste, ondate di calore, inondazioni e siccità consente di prendere i provvedimenti più opportuni per contrastarli e di investire in politiche di adattamento e resilienza. In molti casi può salvare vite umane.

Al momento gli allarmi del WMO (World Meteorological Organization) sulle inondazioni improvvise e sulle probabilità di siccità sono ancora troppo ridotti.

Per queste ragioni il segretario generale della FAO Antonio Guterres ha chiesto di incrementare gli sforzi affinché un sistema di allarme rapido sulle inondazioni raggiunga più persone possibile, in particolare quelle più fragili che vivono in zone vulnerabili.

Dalla previsione alla prevenzione

Secondo il segretario generale del WMO, Petteri Taalas, il completo successo di un sistema di allerta precoce dipende dalla sua capacità di tradurre gli avvertimenti, e in particolare le previsioni basate sull’impatto, in misure di prevenzione e mitigazione per tutte le persone colpite, comprese le comunità difficili da raggiungere.

Un sistema di allerta è efficace quando rientra in una gestione integrata delle inondazioni e della siccità con una rete di monitoraggio organizzata in modo capillare. Le risposte frammentarie guidate dalle emergenze sono praticamente inutili, sottolinea Talaas.

«È estremamente necessario sviluppare capacità a livello regionale, nazionale, di bacino fluviale e di comunità. La collaborazione è fondamentale in tutti i settori e a tutti i livelli», ha affermato nel corso della Conferenza internazionale sulla gestione delle inondazioni, che si tiene ogni tre anni e che precede la Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua che si terrà a marzo a New York (la prima dopo quella che si tenne nel 1977).

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Politiche integrate su acqua e clima

Disporre di informazioni e previsioni efficaci sulle inondazioni e sui cicli dell’acqua è importante non solo per completare le conoscenze di cui si dispone, ma è anche la base di partenza per ridurre la vulnerabilità delle popolazioni e per creare quella solidarietà che rende le persone più resilienti.

Nel corso della Conferenza è stato rilevato come la pandemia abbia avuto un impatto importante anche nella gestione dell’acqua e deli allarmi precoci. Infatti, il 60% dei servizi idrologici nazionali mondiali ha avuto difficoltà a misurare i dati necessari per calibrare e convalidare i sistemi di previsione delle piene.

Tutti gli studiosi hanno concordato su un fatto: bisogna innovare i sistemi nazionali e regionali per essere meno vulnerabili agli shock esterni, siano essi legati alla pandemia, finanziari o sociali.

Un ruolo importante spetta alle politiche nazionali: saremo meno vulnerabili e più resilienti solo se le politiche relative al clima e all’acqua saranno integrate.

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