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USA: Trump nomina un coordinatore della politica per l’Artico

L'interesse degli USA per l'Artico è cresciuto di pari passo al riscaldamento globale che, sciogliendo i ghiacciai, ha esposto la regione a maggiori spedizioni estrattive.

Il coordinatore della politica per l’Artico rappresenterà gli interessi USA di fronte a Russia e Cina

(Rinnovabili.it) – Questa settimana, l’amministrazione Trump ha nominato un coordinatore della politica per l’Artico. Si tratta di Jim DeHart, un diplomatico che ha recentemente ricoperto il ruolo di consulente in Corea del Sud e che ora dovrà rappresentare gli interessi di Washington di fronte alle altre due superpotenze, Cina e Russia, che si contendono l’estrazione delle risorse in una regione sempre più colpita dai cambiamenti climatici.

Washington non ha avuto un coordinatore della politica per l’Artico da quando Robert Papp, ex ammiraglio della Guardia Costiera, è stato il primo rappresentante speciale degli Stati Uniti dal 2014 fino all’inizio del 2017. In questi anni, però, l’interesse degli USA per l’Artico è cresciuto di pari passo al riscaldamento globale che, sciogliendo i ghiacciai, ha esposto la regione a maggiori spedizioni estrattive di combustibili fossili, minerali e uranio.

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I funzionari degli Stati Uniti hanno dichiarato in aprile che “erano in procinto di adattare la politica artica alle nuove realtà strategiche. Non a caso, nell’ambito della loro politica per l’Artico, gli Stati Uniti hanno già annunciato un pacchetto di aiuti economici da 12,1 milioni di dollari per la Groenlandia, che ha vasti depositi di terre rare che potrebbero essere utilizzati per numerose applicazioni, dalle armi alla generazione di energia rinnovabile.

A maggio del 2019, il segretario di Stato, Mike Pompeo, ha rifiutato di firmare un accordo del Consiglio Artico (un forum di cooperazione intergovernativa nato per salvaguardare il futuro delle regioni artiche e delle sue comunità) in cui i cambiamenti climatici venivano riconosciuti come una grave minaccia per la regione. Ad novembre dello stesso anno, Donald Trump ha aperto alle trivellazioni di petrolio nell’Arctic National Wildlife Refuge dell’Alaska, considerato uno degli ultimi luoghi incontaminati del mondo.

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La politica per l’Artico statunitense, dunque, sembra avere una direzione piuttosto chiara. Contestualmente, nell’ultimo periodo la Russia ha aumentato le sue capacità militari nell’Artico, mentre la Cina ha predisposto nuovi piani per le rotte di navigazione.