Gli impegni dei governi sul clima taglieranno le emissioni di gas serra globali soltanto del 2,6% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. È un miglioramento rispetto all’anno scorso, quando la riduzione cumulativa prevista dai Piani Nazionali Clima depositati all’Onu era del 2%. Ma si tratta di volumi drammaticamente troppo bassi rispetto a quelli necessari per tenere il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5°C, ovvero una riduzione delle emissioni del 43% entro fine decennio rispetto ai livelli pre-pandemia. Siamo completamente fuori strada anche per il target di 2°C, che richiede tagli del 27% entro il 2030 sui livelli del 2019.
È il dato più allarmante che emerge dal rapporto annuale sui Piani Nazionali Clima preparato dall’Unfccc, la Convenzione quadro dell’Onu sul cambiamento climatico. I piani (formalmente noti come Nationally Determined Contributions, NDC) sono obbligatori ma non vincolanti. Tutti i 198 paesi membri dell’Unfccc devono presentarli, ma non esiste un sistema di sanzioni per chi non li rispetta. Il livello di ambizione degli NDC è un indicatore fondamentale per valutare la traiettoria globale della transizione.
“I risultati del rapporto sono duri ma non sorprendenti: gli attuali piani nazionali sul clima sono molto lontani da quanto necessario per impedire che il riscaldamento globale paralizzi ogni economia e distrugga miliardi di vite e mezzi di sostentamento in ogni paese”, commenta Simon Stiell, segretario esecutivo dell’Unfccc.
Leggi anche Rispettare 1,5°C è ancora “tecnicamente fattibile”: i dati dell’Emissions Gap Report 2024
Piani Nazionali Clima, ombre e luci
Sono 34 i paesi che hanno presentato NDC aggiornati nell’ultimo anno fino al 9 settembre 2024. In generale, la qualità dei piani sta migliorando. Il rapporto di sintesi dell’Unfccc nota che il 94% degli NDC riporta degli obiettivi di mitigazione quantificabili, l’81% ha target in ogni settore dell’economia o quasi, sempre più paesi fissano obiettivi assoluti di riduzione dei gas serra e includono anche metano (il 91% dei paesi) e N2O (l’89%) oltre alla CO2.
Tuttavia, i risultati collettivi che si ricavano sono ancora molto distanti da quelli necessari per rispettare l’Accordo di Parigi. I Piani Nazionali Clima aggiornati mettono il Pianeta su una traiettoria di circa 53 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (GtCO2eq) nel 2025 e 51,5 GtCO2eq nel 2030.
Le emissioni previste per il 2025 sono:
- il 54% più alte dei livelli del 1990 (quando arrivavano a 34,4 GtCO2eq);
- l’11,3% più alte del 2010 (47,6 GtCO2eq);
- identiche a quelle del 2019 (52,9 GtCO2eq).
Le emissioni globali previste per il 2030 alla luce dei nuovi NDC sono:
- il 49,8% più alte del 1990;
- l’8,3% più alte del 2010;
- il 2,6% più basse del 2019;
- il 2,8% più basse del 2025, dato che suggerisce la possibilità che si arrivi al picco delle emissioni globali di gas serra prima della fine del decennio.
Verso il picco globale delle emissioni prima del 2030?
Iniziare a invertire la traiettoria delle emissioni prima del 2030 piegando la curva verso il basso è un passaggio fondamentale per avvicinarsi agli obiettivi di Parigi. I dati nel rapporto dell’Unfccc sono stime centrali in una forchetta di valori più ampia. Nel caso migliore, quindi, nel 2030 le emissioni globali potrebbero fermarsi a 48,3 GtCO2eq ovvero l’8,6% in meno del 2019 e il 6% meno del 2025.
“Tuttavia, per raggiungere tale picco, è necessario implementare gli elementi condizionali degli NDC, il che dipende principalmente dall’accesso a maggiori risorse finanziarie, trasferimento tecnologico e cooperazione tecnica e supporto per lo sviluppo delle capacità; disponibilità di meccanismi basati sul mercato; e capacità di assorbimento delle foreste e di altri ecosistemi”, sottolinea l’Unfccc. Se, invece, fossero implementati solo gli elementi incondizionati degli NDC, nel 2030 avremmo emissioni più alte dello 0,8% rispetto al 2019. Cioè nessun picco.
Gli NDC rosicchiano quasi tutto il budget di carbonio
Un altro modo per valutare la qualità dei Piani Nazionali Clima rispetto all’Accordo di Parigi è stabilire quanta parte del budget di carbonio che ci resta per 1,5°C (500 GtCO2eq) e 2°C (1.150 GtCO2eq) consumano.
Con gli ultimi aggiornamenti degli NDC, le emissioni cumulative del 2020-2030 utilizzeranno l’86% del carbon budget per 1,5°C. Lasciando per il post-2030 appena 70 GtCO2eq, l’equivalente di circa due anni di emissioni globali. Rispetto al target dei 2 gradi, userebbero invece il 37% del budget di carbonio.