Rinnovabili • Piani climatici nazionali (NDC) 2035: UE deve puntare a -78%

L’UE deve tagliare le emissioni del 78% entro il 2035 per rispettare 1,5 gradi

Climate Action Tracker calcola quali obiettivi i maggiori inquinatori mondiali devono indicare nel prossimo ciclo di NDC per fare la loro parte nel rispettare la soglia di 1,5 gradi. Entro il 10 febbraio 2025, tutti i paesi dovranno depositare i loro “contributi nazionali volontari” aggiornati

Piani climatici nazionali (NDC) 2035: UE deve puntare a -78%
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Come devono essere fatti gli obiettivi sul clima al 2035 che devono fissare i maggiori inquinatori mondiali per tenere il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5 gradi? Mentre alla Cop29 Clima di Baku i negoziati iniziano a entrare nel vivo, l’ambizione della dichiarazione finale influenzerà il prossimo ciclo di Nationally Determined Contributions. Entro il 10 febbraio, infatti, ogni Stato dovrà depositare all’Unfccc i suoi Piani climatici nazionali (NDC) al 2035.

NDC: cosa sono, perché sono importanti

Gli NDC (letteralmente, Contributi Determinati a livello Nazionale) sono impegni che ciascun paese assume per ridurre le proprie emissioni di gas serra e contribuire a limitare l’aumento della temperatura globale.

I Piani climatici nazionali sono stati introdotti con l’Accordo di Parigi del 2015. Non sono legalmente vincolanti, ma ogni Stato membro della Convenzione Quadro Onu sul contrasto al cambiamento climatico (Unfccc) è tenuto a depositarli e aggiornarli.

Ogni paese stabilisce obiettivi specifici per tagliare le emissioni e adattarsi ai cambiamenti climatici, su base volontaria.

Perché sono importanti gli NDC?

  • Obiettivi globali comuni: Gli NDC contribuiscono all’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C o 2°C rispetto ai livelli preindustriali.
  • Personalizzazione: Ogni paese ha diverse responsabilità, capacità economiche e vulnerabilità climatiche, per cui gli NDC sono flessibili e adattati alle specifiche circostanze nazionali.
  • Aggiornamenti periodici: Gli impegni devono essere periodicamente aggiornati e rafforzati per riflettere nuove ambizioni e miglioramenti tecnologici. Il prossimo aggiornamento scade il 10 febbraio 2025.

Ogni cinque anni, i paesi devono riportare i progressi fatti per rispettare i propri NDC, incentivando una sorta di competizione positiva per adottare tecnologie pulite e ridurre le emissioni.

Un NDC ambizioso e ben pianificato può:

  • generare benefici economici e sociali (ad esempio, la creazione di posti di lavoro nei settori verdi),
  • migliorare la qualità dell’aria,
  • proteggere la biodiversità e gli ecosistemi.

Piani climatici nazionali (NDC) 2035 dell’UE e dei maggiori inquinatori

Un rapporto di Climate Action Tracker pubblicato il 14 novembre prova a delineare gli obiettivi principali che devono essere incastonati negli NDC dei maggiori inquinatori mondiali affinché possano essere considerati compatibili con 1,5°C. Target inferiori o più vaghi significherebbero che questi paesi – Cina, USA, UE, Indonesia, Giappone, Australia, India, che insieme generano oltre il 60% dei gas serra mondiali – non stanno facendo la loro parte.

L’NDC 2035 dell’UE

L’UE ha fissato un obiettivo per il 2030 di almeno il 55% di riduzione rispetto ai livelli del 1990. Ha anche proposto un obiettivo per il 2040 del 90% rispetto ai livelli del 1990, che deve ancora essere votato formalmente. Manca, però, un obiettivo intermedio al 2035.

Secondo CAT, un percorso europeo compatibile con 1,5 gradi dovrebbe far scendere le emissioni a 1.020 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti (MtCO2eq), ovvero realizzare una riduzione del 78% delle emissioni rispetto al 1990.

Con le politiche attuali, calcola il rapporto di CAT, le emissioni europee al 2035 arriverebbero a 2.000-2.500 MtCO2eq (-49/-59% rispetto al 1990).

Anche gli altri grandi inquinatori sono fuori strada

Non va meglio quando si passa a considerare gli altri grandi inquinatori mondiali.

La Cina di questo passo emetterà 12-13mila MtCO2eq nel 2035, più del doppio del volume compatibile con 1,5°C che è fissato da CAT a 5.200 MtCO2eq. Pechino dovrebbe quindi tagliare le emissioni, rispetto ai livelli del 2023, del 78% se si includono gli usi del suolo e del 66% se li si esclude.

Per gli Stati Uniti, queste percentuali di riduzione sono, rispettivamente, -80% e -70% rispetto ai livelli del 2005. Con le politiche attuali, nel 2035 gli USA emetteranno 3.800-5.000 MtCO2eq, mentre i livelli compatibili con l’obiettivo più ambizioso di Parigi sono 2.225 MtCO2eq.

La tabella seguente riassume tutti i target compatibili con 1,5 gradi che questi paesi dovrebbero includere nei loro Piano climatici nazionali 2035:

PaeseAnno base per la riduzione2030 (incluso uso del suolo e foreste)2030 (escluso uso del suolo e foreste)2035 (incluso uso del suolo e foreste)2035 (escluso uso del suolo e foreste)
Cinarispetto ai livelli del 202366%55%78%66%
Stati Unitirispetto ai livelli del 200565%58%80%70%
IndiaObiettivo condizionale, sopra i livelli del 200525%50%5%18%
Unione Europearispetto ai livelli del 1990almeno 68%almeno 62%almeno 78%almeno 74%
IndonesiaObiettivo condizionale, rispetto ai livelli del 201928%7%51%22%
Giapponerispetto ai livelli del 201369%66%81%78%
Australiarispetto ai livelli del 200562%44%77%59%
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About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.