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Crisi ambientale, Papa Francesco: in scrittura 2a parte del Laudato si’

Il Pontefice ha annunciato un seguito alla sua storica enciclica del 2015 sulla protezione dell'ambiente e i pericoli del cambiamento climatico

Papa Francesco laudato si
Foto di Nacho Arteaga su Unsplash

Papa Francesco aggiornerà l’Enciclica sull’Ambiente

(Rinnovabili.it) – La crisi ambientale – climatica avanza e anche per la più celebre lettera apostolica sul tema è tempo di “aggiornamenti”. È di questa mattina la notizia che Papa Francesco starebbe lavorando ad una seconda parte della Laudato si’, la sua storica enciclica dedicata alla cura dell’ambiente naturale e delle persone. A darne l’annuncio è stato lo stesso Pontefice in occasione dell’incontro con una delegazione di avvocati di Paesi membri del Consiglio d’Europa firmatari dell’Appello di Vienna.

Durante l’udienza il Santo Padre ha commentato: “Sono sensibile infine alla cura che voi rivolgete alla casa comune e al vostro impegno per partecipare all’elaborazione di un quadro normativo in favore della protezione dell’ambiente. Non dobbiamo mai dimenticare che le giovani generazioni hanno diritto a ricevere da noi un mondo bello e vivibile, e che questo ci investe di gravi doveri nei confronti del creato che abbiamo ricevuto dalle mani generose di Dio. Grazie per questo contributo. Io sto scrivendo una seconda parte della Laudato si’ per aggiornare i problemi attuali”.

L’enciclica Laudato si’

Conosciuta anche anche come l’Enciclica sull’Ambiente, la lettera apostolica inviata da Papa Francesco ai vescovi di tutto il mondo, offriva in realtà un messaggio universale. Pubblicata a maggio 2015, sei mesi prima dalla COP di Parigi, Laudato si’ rappresentava il frutto di un’ampia e lunga riflessione del Pontefice. Nelle circa 200 pagine della lettera, il vescovo di Roma analizzava la crisi ecologica in atto, partendo dal famoso cantico delle creature di San Francesco, e toccando da vicino questioni quali l’inquinamento, la cultura dello scarto, il problema idrico, ma anche il deterioramento della qualità della vita umana e il degrado sociale. Evidenziano i danni arrecati alla “casa comune” ma riconoscendo anche la diffusione di una nuova sensibilità per l’ambiente.

Ma da quel maggio molte cose sono cambiate. Nonostante lo stesso anno nella capitale francese si sia stipulato il primo vero accordo mondiale sul clima (Paris Agreement), la crisi ambientale ha accelerato. Il pianeta ha assistito ad un aumento di eventi meteorologici estremi come ondate di calore più intense e prolungate, incendi più frequenti e uragani più violenti. Al punto che secondo l’OMM il clima estremo non deve più essere considerato un rischio da cui mettere in guardia ma la nuova normalità.