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Milano, la mappa dei quartieri più vulnerabili alle ondate di calore

Ondate di calore a Milano: la mappa dei quartieri più vulnerabili

Foto di Federico Lancellotti su Unsplash

crediti: Politecnico di Milano

C’è un legame diretto e ben visibile tra lo stress termico e la salute dei milanesi. A Milano, le ondate di calore fanno aumentare del 22% il rischio di emergenze cardiovascolari nei 18 quartieri più vulnerabili del capoluogo, dove vive quasi 1 abitante su 4. Nei quartieri che hanno bassa vulnerabilità climatica, invece, il rischio non cambia in modo significativo.

Lo ha stabilito uno studio del D-Hygea Lab del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU).

Fontanelle e aree verdi salvano Milano dalle ondate di calore

Lo studio è apparso su Population and Environment e analizza quasi 65mila emergenze cardiovascolari tra il 2017 e il 2022, incrociando questi dati con quelli dei 114 giorni di caldo estremo (definiti come aventi una temperatura media più calda del 95% dei casi). Con l’intelligenza artificiale, i ricercatori hanno suddiviso Milano in 3 zone omogenee dal punto di vista socio-urbanistico, denominate cluster Centrale, Residenziale e Periferico.

A partire da qui, lo studio individua i fattori che influiscono di più sul rischio di emergenze cardiovascolari durante le ondate di calore: percentuale di anziani, densità di fontanelle e copertura verde. Il primo lo aumenta, gli altri due lo riducono.

Dei 3 cluster individuati, quello con la maggiore vulnerabilità è il Centrale, per la presenza più massiccia di anziani. Quello meno a rischio è il Residenziale per la maggior frequenza di fontane e aree verdi. Il cluster Periferico ha un valore di vulnerabilità intermedia.

A livello di quartieri:

“Questo studio ci consente di visualizzare chiaramente dove e come il caldo estremo influisce sulla salute cardiovascolare dei residenti”, spiega Enrico Gianluca Caiani, professore di Bioingegneria al Politecnico di Milano. “Questi dati possono orientare politiche mirate, come l’aumento delle aree verdi nei quartieri più vulnerabili”.

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