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Record di caldo tra i fiordi in Norvegia, l’ondata di calore arriva in Europa

Foto di ELG21 da Pixabay

L’ondata di calore è collegata a quella che ha travolto Canada e Stati Uniti settimana scorsa

(Rinnovabili.it) – L’ondata di calore che ha squassato la costa del Pacifico di Stati Uniti e Canada la settimana scorsa non è un evento isolato. Asia centrale e Nord Africa, più o meno negli stessi giorni, hanno registrato temperature da record. E adesso tocca all’Europa. Non alla periferia sud, tra Grecia, Spagna e Italia meridionale, come di solito. Ma alle sue estreme propaggini a nord, oltre il 70° parallelo, in piena regione artica.

Il caldo record arriva in Lapponia, nella parte più settentrionale della penisola scandinava. Negli ultimi 2 giorni un’ondata di calore eccezionale sta riscrivendo tutti i record di temperatura dell’area. A Banak, affacciata sul Porsangerfjorden norvegese, la colonnina di mercurio ha raggiunto i 34,3°C. Mai così caldo da 100 anni in Norvegia: l’unico precedente, di pochi decimali più alto, fu registrato nel 1914. Per il resto, temperature sempre più basse sin dall’inizio della serie storica, a metà ‘800. Ma è record europeo di caldo per le terre oltre il 70° parallelo nord.

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Sempre la Norvegia protagonista, visto che l’ondata di calore ha segnato molti record di caldo a livello locale. Al faro di Makkaur, che illumina la rotta artica, il termometro è salito a 30,8°C mentre a Tanabru si è spinto fino a 33,4°C. In Finlandia, a Utsjoki Kevo, toccati i 33,6°C. Se proviamo a zoomare all’indietro, vediamo una Scandinavia punteggiata di valori eccezionali. Ma la portata complessiva dell’ondata di calore eccezionale la si coglie meglio guardando un altro dato: da giugno a oggi, la temperatura della regione è stata dai 10 ai 15°C più calda della media storica.

E se usiamo il grandangolo per ottenere una immagine complessiva di quello che sta succedendo, ci accorgiamo che tutte queste ondate di calore sono collegate tra loro. L’evento iniziale è stato un disturbo nella corrente a getto, che prima ha portato ai record in Canada e nel nord-ovest americano, e poi si è propagata nel resto dell’emisfero nord.

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