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L’ondata di caldo di ottobre ci porta vicino al record assoluto del 2022: siamo a +1°C

Il gran caldo nella prima decade di ottobre su gran parte d’Italia è anomalo anche nel contesto di un’ondata di calore. La persistenza e l’estensione del fenomeno è “del tutto inedita”, sostiene il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale. Temperature che colpiscono anche le Alpi in una fase in cui dovrebbe iniziare il rinnovamento del manto glaciale. Fra 31 agosto e 10 ottobre sul Cervino la temperatura è scesa sotto lo zero solo per 18 ore.

Ondata di caldo ottobre: temperature “spaventosamente sopra la media”
Foto di Nicolai Krämer su Unsplash

Non una semplice “ottobrata”: il ruolo della crisi climatica

(Rinnovabili.it) – Eccezionale lo è non solo per i valori raggiunti dai termometri in gran parte d’Italia, soprattutto al Nord. L’ondata di caldo di ottobre che si sta concludendo in questi giorni è stata anche particolarmente persistente e non ha risparmiato le vette alpine. Un segnale, l’ennesimo, che il caldo estremo porta il marchio della crisi climatica.

E con l’impennata delle temperature registrata nella prima decade di ottobre, il 2023 è ormai 1°C più caldo della media degli ultimi 30 anni e si sta avvicinando al record assoluto (le rilevazioni partono dal 1800) raggiunto solo l’anno scorso con +1,15°C a fine anno. Lo rende noto il Sistema Nazionale Protezione Ambiente (SNPA) in una nota dove fa il punto sulla situazione nelle regioni settentrionali e sull’arco alpino.

La situazione al Nord

In Piemonte, l’ondata di caldo di ottobre ha raggiunto il picco l’8, quando metà delle stazioni di rilevamento della rete regionale dell’Arpa ha segnato temperature record. Quasi tutti i capoluoghi di provincia ad eccezione di Verbania e Novara hanno misurato una temperatura massima record per il mese di ottobre, in particolare tutte le stazioni di Torino (tra cui Torino Consolata 31.4 °C, Torino Reiss Romoli 31.3 °C, Torino Giardini Reali 31.2 °C), Vercelli 31.2 °C, Asti 32.3 °C, Alessandria 32.7 °C, Cuneo 32.1 °C, Biella 29.8 °C.

Nella bassa lombarda si è arrivati a 34,3°C a Cremona ma sono moltissime le stazioni che hanno sforato il muro dei 30 gradi per più giorni. “Le anomalie termiche di questa prima decade del mese rispetto al trentennio climatico di riferimento (1991-2020), ben si osservano ad esempio dalla stazione di Milano- Brera, dove lo scostamento rispetto alla media ha raggiunto il valore record di +7.7°C”, si legge nella nota. “Il superamento occasionale della soglia di 30°C in una giornata di ottobre in un numero limitato di stazioni è un evento già accaduto nel passato, ma la persistenza ed estensione del fenomeno è del tutto inedita”.

L’ondata di caldo di ottobre scioglie le Alpi

Non sono state risparmiate le terre alte. Valori record per il periodo sono stati raggiunti sopra i 2000 metri a Bardonecchia Pranudin con 20,6°C e a Sestriere con 21.1°C, ma anche in media montagna sopra i 1000 metri a Coazze con 26.5°C, Bertodasco con 27.4°C e Monte Carza con 27,6°C.

Sulle Alpi, l’ondata di caldo di ottobre ha proseguito e aggravato una stagione estiva da incubo. I ghiacciai italiani hanno registrato la seconda annata con fusione record dopo il 2022. Secondo i dati SNPA, sul Cervino le temperature del permafrost indicano valori anomali “spaventosamente sopra la media”. Un dato su tutti: alla stazione di Cime Bianche, a 3.100 m sul versante meridionale del Cervino, la temperatura dell’aria tra il 31 agosto e il 10 ottobre è scesa sotto lo zero solamente 1 volta, per 18 ore tra il 22 e 23 settembre.

“Con queste condizioni i ghiacciai in alta montagna continuano a fondere quando normalmente dovrebbero già essere coperti dalla neve autunnale: il periodo di fusione si è allungato, anticipando l’inizio nel periodo primaverile e ritardando il termine nel periodo autunnale”, sottolinea il SNPA.