È solo estate e quindi questo caldo è normale? Ci sono record di caldo che risalgono a decenni fa quindi il cambiamento climatico non esiste? E Paolo Sottocorona ha davvero negato le temperature di questi giorni? Come ogni volta che si verifica qualche fenomeno climatico estremo o vengono segnati nuovi record, si scatenano i negazionisti del clima. In queste settimane si stanno diffondendo sempre di più bufale sull’ondata di caldo in corso. Smontiamo le notizie false o decontestualizzate che stanno circolando online
L’ondata di caldo in corso non è “normale”: ecco perché
(Rinnovabili.it) – Non bisogna essere un meteorologo per prevedere che con l’arrivo dell’ondata di caldo più forte dell’estate (finora) torneranno anche le bufale, propagate da professionisti della disinformazione e da molte persone che ci cascano in buona fede. L’Italia in questi giorni è alle prese con temperature spinte molto sopra la media del periodo dal riscaldamento globale alimentato dai combustibili fossili. Ma per qualcuno il caldo è “normale”. Ecco perché no, il caldo che stiamo sentendo in questi giorni non è affatto “normale”.
“È estate, fa caldo. Stop”
L’argomento più comune usato da chi fa disinformazione sul clima a proposito dell’ondata di caldo in corso è piuttosto semplice: le temperature sono più alte di qualche settimana fa ed è normale perché, molto semplicemente, è estate e d’estate fa caldo.
L’unico elemento di verità in questo argomento è che effettivamente ogni estate si verificano delle ondate di calore. Che cosa significa? Significa che diversi fattori, tra cui la pressione atmosferica, l’altezza geopotenziale e l’umidità, fanno sì che dal Sahara arrivi sull’Italia una massa d’aria molto calda che provoca un aumento delle temperature sulla penisola.
Questo è il meteo, che non ci dice nulla sul clima. Dal punto di vista climatico, infatti, un’ondata di calore, rispetto ai valori medi di un periodo di riferimento lungo almeno alcuni decenni, può essere più o meno frequente, più o meno intensa, più o meno prolungata, più o meno carica di umidità. Che d’estate faccia caldo è un’ovvietà, ma quanto caldo, che tipo di caldo, e per quanto tempo fa molto caldo, è molto meno ovvio.
L’ondata di caldo in corso, tra meteo e clima
Sono queste condizioni che stanno rendendo eccezionale l’ondata di calore in corso in questi giorni in Italia. Rispetto alla temperatura media degli ultimi 30 anni per questo periodo, le temperature sono 8-12°C più alte. Si tratta di un’anomalia termica molto pronunciata, infatti è possibile che in molte aree della penisola saranno raggiunti nuovi record di caldo. Se guardiamo i dati storici, in passato faceva caldo, ma in media faceva meno caldo: le ondate di calore erano meno intense.
Lo stesso discorso vale per la durata. Una delle particolarità del fenomeno in corso è che durerà per almeno due settimane sul Centro-Sud, forse qualche giorno in meno al Nord. Sempre in media, in passato le ondate di calore erano più brevi. Intensità e frequenza più alte sono esattamente alcuni degli effetti del riscaldamento globale sui fenomeni climatici estremi come le ondate di caldo. È stato calcolato che la heatwave di questi giorni, per quanto riguarda le caratteristiche che assume sull’Italia, è stata resa 5 volte più probabile dalla crisi climatica.
C’è poi da considerare la frequenza. È possibile che in passato, un singolo giorno d’estate sia stato più caldo rispetto a quelli che viviamo in questo luglio 2023 in una certa località. Ma non significa che oggi non faccia decisamente più caldo di allora e che la crisi climatica sia una bufala. Anche qui si scambia il meteo per il clima. Un evento eccezionale può capitare anche in un clima più “fresco”, ma ha un tempo di ritorno (la probabilità che si verifichi) molto più lungo. La crisi climatica, cioè, rende i fenomeni estremi più frequenti. E quindi sempre meno “eccezionali”.
Molti dei record di caldo che potrebbero cadere in questi giorni non risalgono a decenni fa ma, molto spesso, al 2022 o comunque agli ultimi anni. A Roma ieri potrebbe essere stato raggiunto il nuovo primato di caldo con 40,8°C in centro città (il dato dev’essere ancora validato). Il record precedente, di 40,7°C, risaliva appena alla scorsa estate. In Sicilia è possibile che si arrivi di nuovo a valori prossimi o addirittura superiori al record assoluto di caldo in Europa, cioè i 48,8°C registrati a Floridia, entroterra siracusano, solo 2 anni fa.
Nuove bufale, vecchi metodi
Come al solito, la circolazione delle bufale sul clima avviene soprattutto online. E, in linea con una tendenza sempre più pronunciata negli ultimi anni, tendono a essere diffuse dagli stessi attori che diffondono varie teorie del complotto. Così i malori causati dal caldo vengono attribuiti ai vaccini da profili no vax, mentre si accusano le autorità di truccare i numeri sui morti per caldo con lo scopo di terrorizzare la popolazione. In alcune versioni più estreme, tutto ciò sarebbe parte di un complotto più ampio, il “Great Reset”. Una teoria del complotto che, come una calamita, riesce da anni ad attrarre nuove narrative e a fagocitare, distorcendo, nuovi avvenimenti.
Un rapporto pubblicato oggi da IDMO, l’Osservatorio italiano sui media digitali, nota che dall’inizio di luglio le comunità negazioniste nel panorama online italiano stanno attaccando la credibilità scientifica di uno studio apparso su Nature Medicine che stima in oltre 60mila le vittime per le ondate di caldo dell’estate 2022 in Europa, la più calda mai registrata. Anche in questo caso, gli scienziati sarebbero solo “burattini” in mano a istituzioni intenzionate a terrorizzare la popolazione. In questo caso l’Unione Europea. Gettare discredito sulle credenziali degli autori di report scientifici e sul processo di peer review è uno dei metodi più usati per avanzare tesi negazioniste del clima. A cascata, vengono indicati come “complici” dell’UE altri soggetti, in particolare tra le istituzioni e i personaggi politici italiani, oltre ai media (giornali e televisioni).
Cosa ha detto Paolo Sottocorona sull’ondata di caldo?
Un altro metodo più che rodato è la decontestualizzazione. Metodo che è stato usato in questi giorni per suggerire che il noto meteorologo Paolo Sottocorona, volto di La7, abbia negato l’ondata di caldo in corso. In realtà Sottocorona non ha detto assolutamente nulla di tutto ciò. Il suo intervento non ha negato l’evidenza dell’anomalia termica che vediamo in tutta la penisola: si è limitato a criticare il modo in cui questo evento estremo viene comunicato dai media. Il meteorologo ha evidenziato che, senza un alto grado di probabilità, non bisognerebbe dare per certo il raggiungimento di temperature estreme. Con gli strumenti attuali, i meteorologi hanno un grado di affidabilità alto per le previsioni circa 48-72 ore prima.
Un’altra frase estrapolata dal suo contesto pronunciata da Sottocorona riguarda “l’inesistenza del’anticiclone africano”, cioè il responsabile dell’ondata di caldo in corso. Il meteorologo non ha negato che esista una configurazione di fattori tale per cui sull’Italia sia arrivata dall’Africa una massa d’aria rovente, bensì ha solo precisato alcuni aspetti tecnici che non modificano in nulla il quadro generale.
Come ha precisato lo stesso Sottocorona in un’intervista su Repubblica, “Penso che l’auto su cui ci troviamo stia sbandando e occorra intervenire al più presto. Ma non sopporto le esagerazioni”, dice riferendosi ai “siti di meteorologia che mettono in giro nomi spaventosi come Caronte e che vivono dei clic delle persone angosciate”. E sui picchi di caldo paventati per i prossimi giorni, anche a 47-48 gradi: “Può darsi che in qualche località italiana si tocchi un picco per breve tempo. Ma non in modo diffuso, non c’è alcun dato a sostenere una previsione del genere. Almeno non ancora” spiega Sottocorona.