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Nuovo record negativo per il ghiaccio marino in Antartide

Il 21 febbraio, l’Nsidc americano ha registrato il picco minimo per la stagione estiva dell’emisfero australe. Persi 136mila km2 rispetto all’anno scorso, quando era stato raggiunto il record negativo precedente

Ghiaccio marino in Antartide: record negativo, solo 1,79 mln km2
crediti: Nsidc

Non è ancora chiaro se la scomparsa del ghiaccio marino in Antartide disegni davvero una tendenza di lungo periodo

(Rinnovabili.it) – Non c’è mai stato così poco ghiaccio marino in Antartide da 45 anni a questa parte, cioè da quando inizia la serie storica delle rilevazioni satellitari. Secondo i dati preliminari del National Snow and Ice Data Center (Nsidc), il 21 febbraio – il picco della stagione calda nell’emisfero australe, salvo ondate di calore anomale nelle prossime settimane – l’estensione della coltre ghiacciata sulle acque attorno al Polo Sud si è contratta fino a 1,79 milioni di km2.

Il nuovo record supera il precedente, fissato appena l’anno scorso. Rispetto al 2022, il ghiaccio marino in Antartide è diminuito di 136mila km2. Questi dati, per quanto allarmanti, non costituiscono però ancora un segnale robusto di una generale contrazione della porzione marina della calotta polare antartica.

Cosa significa la scomparsa del ghiaccio marino in Antartide?

A differenza dell’Artico, infatti, il Polo Sud ha una dinamica molto eterogenea. Il ghiaccio artico è in caduta libera da diversi decenni: in questo momento veleggia intorno al 7° risultato peggiore di sempre, con circa 1,68 mln km2 in meno rispetto alla media degli anni ’80 e 100mila km2 sotto la media dello scorso decennio, oltre ad essersi assottigliato praticamente ovunque. L’Antartide, invece, di recente ha toccato i suoi valori più alti per il picco minimo di ghiaccio marino, ad esempio nel 2013 e nel 2015.

“Complessivamente, la tendenza alla diminuzione dell’estensione minima annuale del ghiaccio marino antartico, calcolata sull’intera documentazione satellitare, è di 2.800 chilometri quadrati all’anno, o dell’1,0% per decennio rispetto alla media dal 1981 al 2010. Questa tendenza non è statisticamente significativa, comunica in una nota l’Nsidc.

Lo scioglimento del ghiaccio marino ha delle conseguenze dirette sia sul continente antartico sia sul clima globale. Il ghiaccio in acqua non fa aumentare i livello dei mari ma la sua sparizione rende più instabili i ghiacciai che poggiano sulla terraferma, i quali iniziano a scivolare più rapidamente verso il mare, dove si fondono. Inoltre, con meno superficie ghiacciata, quindi di colore chiaro, aumenta la quantità di radiazione solare assorbita dal Pianeta, nello specifico dalle acque dell’oceano Antartico, più scure.