Un rapporto di PwC stima che l’intensità di carbonio deve calare 5 volte più veloce a livello globale per centrare gli obiettivi climatici. Oggi è al 2,4%, deve salire all’11,6%
Per il Net Zero Economy Index non siamo sulla buona strada per la neutralità climatica
(Rinnovabili.it) – La neutralità climatica sarà una promessa non mantenuta, se l’intensità di carbonio non inizia a scendere a un ritmo 5 volte superiore a quello attuale. Il bagno di realtà dopo la sbornia di annunci sugli obiettivi climatici di questi mesi – complice anche l’anniversario dell’accordo di Parigi – arriva da uno studio di PwC.
Secondo il rapporto di PwC Net Zero Economy Index, l’unico modo per rispettare davvero l’obiettivo della neutralità climatica e, congiuntamente, mantenere il riscaldamento globale sotto gli 1,5°C come pattuito a Parigi, è accelerare il passo della decarbonizzazione. E di molto.
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Lo studio calcola che nel 2019 l’intensità di carbonio, cioè la quantità di emissioni prodotte per unità di Pil, è sì scesa ma appena del 2,4%. Cifra troppo bassa, ancora a distanza abissale dai ritmi minimi che sarebbero necessari. La carbon intensity, infatti, dovrebbe calare ben dell’11,7% l’anno. Se si prende la media storica come riferimento, d’ora in poi dobbiamo correre a una velocità 7 volte maggiore.
Il messaggio d’allarme è chiaro: è impensabile tornare al business as usual, la ripresa post pandemia deve essere davvero verde o la neutralità climatica resterà un miraggio. PwC calcola che “sulla base delle tendenze attuali nel consumo di energia e nella generazione di emissioni di CO2, il bilancio globale di carbonio del secolo si esaurirebbe entro la fine di questo decennio”.
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Quello di PwC è l’ultimo di una serie di rapporti pubblicati di recente che mettono a fuoco le difficoltà della sfida di raggiungere la neutralità climatica e rispettare Parigi. Se si incrociano i dati sulle emissioni globali e le proiezioni future contenute nel Global Carbon Report 2020 e nell’Emission Gap Report dell’Unep, infatti, emerge che l’unico modo per restare entro gli 1,5°C sarebbe quello di tagliare le emissioni di un volume quasi pari al crollo causato quest’anno dalla pandemia (circa l’8%), per ogni anno da qui al 2030.
“L’ondata di imprese, investitori e governi che si impegnano a raggiungere ambiziosi obiettivi netti zero nel 2020 è un segnale promettente che sta emergendo un senso di urgenza condiviso”, commenta Celine Herweijer di PwC. “Abbiamo poco più di due cicli economici per trasformare ogni settore dell’economia globale e dimezzare le emissioni globali. In parole povere, siamo nel decennio cruciale”.