Il segretario generale delle Nazioni Unite si scaglia contro gli aiuti di stato senza clausole “verdi”
(Rinnovabili.it) – I governi non dovrebbero usare il denaro dei contribuenti per salvare le società di combustibili fossili e le industrie ad alta intensità di carbonio, ma dovrebbero dedicare pacchetti di salvataggio economico per la crisi del coronavirus alle imprese che riducono le emissioni di gas serra e creano posti di lavoro verdi. Questo è quanto ha dichiarato António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, durante il Petersberg Climate Dialogue organizzato dalla Germania.
Molti paesi stanno pianificando grandi investimenti per le industrie dei combustibili fossili come parte dei loro pacchetti di salvataggio economico. Tra questi gli Stati Uniti, in cui il salvataggio del settore aereo è destinato a proseguire senza condizioni legate alle emissioni. Nel frattempo, la Casa Bianca e l’EPA si sono mosse per indebolire una serie di normative ambientali. In Cina, è probabile che anche le sovvenzioni per i veicoli a combustibile fossile contribuiranno ad aumentare le emissioni. Nel frattempo, i bassi prezzi del petrolio indicano che i produttori stanno esaurendo i modi economici per immagazzinare l’eccesso.
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In questo scenario tutt’altro che confortante, Guterres ha chiesto a nome delle Nazioni Unite un’azione più dura per ridurre le emissioni, oltre a maggiori investimenti. “I fondi pubblici dovrebbero investire nel futuro confluendo in settori e progetti sostenibili che aiutino l’ambiente e il clima. I sussidi per i combustibili fossili devono finire e il carbonio deve avere un prezzo in modo che gli inquinatori paghino il loro inquinamento”, ha affermato.
Il segretario delle Nazioni Unite ha anche ribadito la necessità che i paesi in via di sviluppo ricevano 100 miliardi di dollari l’anno (un obiettivo di lunga data nell’ambito dei negoziati climatici globali) per essere aiutati nel contenere le emissioni e far fronte agli impatti della crisi climatica, suggerendo iniziative per ridurre il debito. “Non possiamo permettere che il pesante e crescente onere del debito dei paesi in via di sviluppo costituisca una barriera alle loro ambizioni climatiche“, ha sottolineato.
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I paesi ricchi dovrebbero quindi impegnarsi per le zero emissioni entro il 2050, ha aggiunto Guterres, con un cenno particolare agli Stati Uniti e alla Cina. “L’accordo di Parigi è stato in gran parte reso possibile dall’impegno di Stati Uniti e Cina. Senza il loro contributo, tutti i nostri sforzi saranno vani”.