A luglio e agosto potenti ondate di calore hanno causato il grosso dei morti per il caldo estremo
(Rinnovabili.it) – Quest’anno in Europa le morti per il caldo estremo sono state almeno 15.000. Concentrate soprattutto in Spagna e Germania, due dei paesi più colpiti dalle ondate di calore che hanno infiammato l’estate del vecchio continente. La più calda della storia. Tra giugno e agosto, secondo il sistema europeo di monitoraggio satellitare Copernicus, la colonnina di mercurio è salita fino a 1,4°C oltre la media degli ultimi 30 anni, battendo di ben 4 decimi di grado il primato precedente, che risaliva appena al 2021.
Il conto dei decessi per troppo caldo arriva dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Un conto provvisorio, avverte l’ente Onu. Sulla base dei dati nazionali presentati finora, si stimano quasi 4000 morti in Spagna, più di 1000 in Portogallo, più di 3200 nel Regno Unito e circa 4500 morti in Germania. Tuttavia, il numero reale di morti per il caldo estremo è sicuramente più alto visto che, in questa lista, manca la Francia. Un altro dei paesi più martoriati dalle ondate di calore, dove secondo l’equivalente francese dell’Istat, l’Insee, l’eccesso di mortalità estiva rispetto al 2019 (ultimo anno pre-Covid) è di 11.000 unità. In gran parte spiegabili con le temperature estreme.
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Come per altri fenomeni legati alla crisi climatica, anche i decessi per il caldo sono in aumento. “Le temperature estreme hanno causato la perdita di oltre 148.000 vite nella regione europea negli ultimi 50 anni. Da allora, in un solo anno, abbiamo perso almeno altre 15.000 vite” ovvero il 10% del totale, sottolinea l’Oms. E nei prossimi decenni “la crescente esposizione e vulnerabilità alle ondate di calore e ad altri eventi meteorologici estremi porterà a un aumento delle malattie e dei decessi”. A meno che i paesi non adottino misure di adattamento e mitigazione “veramente drastiche” per affrontare il cambiamento climatico.
Se questa è una ricetta globale, l’Oms segnala delle mancanze importanti a livello europeo. Solo 20 paesi hanno preparato dei piani d’azione per tutelare la salute durante i periodi più caldi. “Sebbene ciò sia incoraggiante, è ben lungi dall’essere sufficiente. Affinché i piani siano efficaci, abbiamo bisogno di un forte coordinamento e cooperazione intersettoriale”, conclude l’Oms.