I dati sulle morti da caldo estremo in uno studio pubblicato da The Lancet
(Rinnovabili.it) – Limitare il riscaldamento globale a 2°C permette di ridurre dell’80% le morti da caldo estremo in Medio Oriente e Nord Africa (regione Mena). Una delle aree dove si potrebbero raggiungere prima temperature che rendono impossibile la vita umana a causa della combinazione di caldo e umidità, e dove i picchi potranno facilmente arrivare attorno ai 50 gradi.
Le proiezioni sulle morti da caldo estremo
Lo ha calcolato uno studio apparso su The Lancet Planetary Health. Oggi, il tasso di morti da caldo estremo nei paesi dell’area Mena batte intorno a 2 decessi ogni 100.000 abitanti. Nel caso in cui la curva del riscaldamento globale dovesse seguire la traiettoria dei due scenari più estremi (SSP3-7.0 e SSP5-8.5), compatibili con un aumento della temperatura fra i 3 e i 4°C, i decessi salirebbero a 123 ogni 100.000 abitanti verso la fine del secolo.
In pratica, le morti da caldo estremo aumenterebbero di 60 volte. Rispettare l’obiettivo meno ambizioso dell’accordo di Parigi, tuttavia, permetterebbe di tenere il tasso di decessi a livelli significativamente inferiori, intorno ai 20 morti ogni 100.000 abitanti.
L’Iran ha attualmente il più alto tasso di mortalità legata al caldo e subirà i maggiori impatti tra il 2021 e il 2100 con 423 morti ogni 100mila abitanti: in pratica, oltre 400mila morti l’anno. I tassi di decesso saranno elevati anche in Palestina, Iraq e Israele, ma secondo lo studio i paesi arabi più piccoli della Penisola Arabico come Qatar, Oman ed Emirati Arabi Uniti “subiranno i maggiori aumenti percentuali dei tassi di mortalità dovuti al caldo rispetto ai tassi attuali, nonostante la loro prosperità rispetto agli altri Paesi dell’area Mena”. In particolare, si prevede che Iran, Iraq, Israele, Oman, Palestina, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti avranno un elevato carico di mortalità futura anche se il coefficiente di calore corrispondente è il più basso.
Tra i fattori che incideranno sull’aumento dei decessi, oltre l’aumento delle temperature, c’è anche il tasso di urbanizzazione previsto in forte crescita.