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Morti da caldo e freddo estremi in Italia, la crisi climatica ha “una rilevanza crescente”

Nel 2022 il 40% dei decessi in Italia è stato concentrato nei due mesi più caldi (luglio e agosto) e nei due mesi più freddi (dicembre e gennaio). Con un impatto soprattutto sulle fasce di popolazione più anziane e fragili

Morti da caldo e freddo estremi in Italia: il ruolo del clima
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Un dossier dell’Istat analizza il ruolo del climate change nelle anomalie del tasso di mortalità

(Rinnovabili.it) – La crisi climatica in Italia ha “una rilevanza crescente” anche “sul piano della sopravvivenza”. Lo afferma l’Istat nel suo ultimo dossier demografico, dove analizza – tra gli altri temi – il tasso di mortalità nel Belpaese durante il 2022 e le sue cause. E sottolinea il ruolo del clima nelle morti da caldo e freddo estremi in Italia.

Cosa dice l’Istat sui morti da caldo e freddo estremi in Italia?

L’anno scorso il grosso della mortalità si è concentrato nei 2 mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei 2 più caldi, luglio e agosto. È in questi periodi che sono avvenuti quasi il 40% dei decessi totali (265mila su 713mila). La ragione? Queste morti sono da attribuire soprattutto “alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato nella maggior parte dei casi la popolazione più anziana e fragile, composta principalmente da donne”, scrive l’Istat.

Un indicatore del ruolo della crisi climatica è l’aumento di mortalità nelle fasce più a rischio di morte da caldo e freddo estremi in Italia. Sull’intero anno, 85 decessi su 100 hanno riguardato gli over 70, con l’89,2%  delle donne e l’80,3% per gli uomini. Ma nei quattro mesi dove è maggiore l’influenza del cambiamento climatico, queste percentuali aumentano all’80,7% per gli uomini e quasi al 90% per le donne, “proprio a sottolineare come questa mortalità più elevata abbia coinvolto soprattutto la popolazione più anziana”.

Non è la prima volta che si verifica un aumento della mortalità nei mesi più caldi e più freddi. “Negli anni 2003, 2015 e 2017 si erano registrati degli incrementi dei decessi rispetto all’anno precedente rispettivamente del 5,2%, 8,2% e 5,5% e anche in questi anni la quota per i mesi di gennaio, luglio, agosto e dicembre era risultata significativa, portandosi sopra il 35%”. Con il 2022, si tratta di 3 occorrenze concentrate negli ultimi 8 anni e una, il 2003, a 20 anni fa: “un segnale, apparentemente inequivocabile, di quanto i cambiamenti climatici stiano assumendo rilevanza crescente” facendo lievitare il numero di morti da caldo e freddo estremi in Italia.