Ricalcolate le morti per caldo estremo in Europa, sono il 10% in più
(Rinnovabili.it) – Sono più di 70mila le morti per caldo estremo in Europa nell’estate del 2022. Oltre 7mila in più di quanto stimato in precedenza. A rifare i calcoli, pubblicati sulla rivista The Lancet, è lo stesso team che aveva dato la prima cifra lo scorso luglio. La differenza dipende dal metodo usato: basandosi sui dati giornalieri dei decessi invece che su quelli settimanali, i ricercatori hanno ottenuto una fotografia più granulare e precisa.
Un nuovo metodo per calcolare i morti da caldo estremo in Europa
Fotografia che si basa sui dati aggregati delle temperature giornaliere e dei record di mortalità di 147 regioni contigue in 16 paesi europei, che rappresentano l’intera popolazione di oltre 400 milioni di persone. Confrontando i risultati che si ottengono per la mortalità dovuta al freddo e al caldo estremi con i due diversi modelli, lo studio stabilisce che usare i dati settimanali dei decessi porta a sottostimarne l’entità dell’8,56% per le morti legate alle basse temperature e di ben il 21,56% per le morti connesse alle ondate di caldo.
Differenze che tuttavia si restringono durante gli episodi estremi, anche se rimangono significative. “È importante notare che le differenze erano molto piccole durante i periodi di freddo e caldo estremi, come l’estate del 2003, quando la sottostima da parte del modello di dati settimanali era solo del 4,62%”, spiega Joan Ballester Claramunt, tra gli autori della ricerca.
Per l’estate del 2022, la differenza tra i due modelli ha portato a sottostimare i decessi di oltre il 10%. Le nuove stime sulle morti da caldo estremo in Europa, quindi, portano il totale per i mesi estivi dell’anno scorso a una media di 70.066 decessi, con una forchetta che va da 42.283 a 98.955.
Lo studio precedente attribuiva il numero di morti maggiore in Europa proprio all’Italia, con 18.010 morti per caldo, pari a circa il 30% del totale del continente. Più della Spagna, che arrivava a 11.300, e della Germania con 8.100. L’Italia primeggiava anche per tasso di decessi per milione di abitanti con 295 morti, davanti a Grecia (280), Spagna (237) e Portogallo (211).