Messo a punto dall'Enea e presentato in occasione della Giornata mondiale degli oceani. Riesce a simulare le dinamiche tra atmosfera e oceano. Il mar Mediterraneo è un 'sorvegliato speciale' perché è un'area dove i cambiamenti climatici corrono più velocemente e gli impatti saranno particolarmente intensi nel prossimo futuro
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Un nuovo modello climatico per il Mediterraneo. Lo presente l’Enea in occasione della Giornata mondiale degli oceani. Si chiama ENEA-RegESM e riesce a simulare le dinamiche tra atmosfera e oceano in relazione con i processi fisici e biologici che avvengono sulla superficie terrestre, come flussi di calore, assorbimento di CO2 da parte degli ecosistemi terrestri e ciclo idrologico.
“Gli oceani e i mari – spiega Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio di modellistica climatica e impatti dell’Enea – giocano un ruolo fondamentale nel sistema climatico del nostro Pianeta attraverso il sequestro di grandi quantità di anidride carbonica e di calore prodotto dall’effetto serra di origine antropica. Questi processi, a loro volta, hanno un notevole impatto sullo stato degli oceani e causano, rispettivamente, l’acidificazione delle acque e l’aumento della loro temperatura e del loro volume, con tutte le conseguenze che ne derivano sugli ecosistemi marini e le popolazioni che vivono lungo le coste”.
Il mar Mediterraneo – viene rilevato – è “un ‘sorvegliato speciale’, in quanto è un’area dove il cambiamento climatico corre già oggi più velocemente che nella maggior parte del mondo e dove gli impatti saranno particolarmente intensi nel prossimo futuro”.
Secondo Sannino è “imprescindibile considerare la Terra come un unico complesso sistema dinamico in cui superficie terrestre, oceano e atmosfera interagiscono tra loro attraverso molteplici forme di retroazioni”.
E’ per questo che i ricercatori dell’Enea hanno sviluppato un ‘earth system model’ regionale per il Mediterraneo che simula le dinamiche dell’atmosfera e del mare e i processi fisici e biologici che avvengono sulla superficie terrestre.
“A causa della complessità geomorfologica del bacino Mediterraneo – dice Alessandro Anav, ricercatore dell’Enea – gli attuali modelli matematici globali non sono in grado di riprodurre correttamente i processi fisici e le dinamiche che avvengono in quest’area del nostro pianeta così densamente popolata. A differenza di altri modelli regionali esistenti, ENEA-RegESM può usare due differenti modelli per simulare le dinamiche dell’atmosfera; questo ci consente di scegliere quale modello utilizzare in base alla complessità della simulazione e alle prestazioni del modello stesso, queste ultime intese sia in termini di velocità di calcolo che di accuratezza degli output forniti”.