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In Oman il 1° impianto per la mineralizzazione della CO2 su scala commerciale firmato 44.01

Mineralizzazione della CO2: in Oman il 1° impianto commerciale al mondo
Di James St. John – https://www.flickr.com/photos/47445767@N05/50574147691/, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=125511632

Siglato l’accordo tra l’azienda e il ministero dell’Ambiente del sultanato

(Rinnovabili.it) – Le prime operazioni per trasformare la CO2 in roccia su scala commerciale partiranno l’anno prossimo sulle montagne dell’Hajar, in Oman. Il sultanato del Golfo ha appena messo la firma su un accordo con la 44.01, un’azienda specializzata nella mineralizzazione della CO2, per la realizzazione del più grande impianto al mondo in cui viene eseguita la mineralizzazione della peridotite. L’unico ad avere la capacità di processare più tonnellate di CO2 al giorno.

Cos’è la mineralizzazione della CO2 e a cosa serve?

La mineralizzazione della CO2 è una tecnica di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica basata sull’accelerazione di processi che avvengono spontaneamente in natura. Insieme ad altre tecniche come l’enhanced weathering, cioè la dispersione in mare di polvere di rocce per aumentarne l’alcalinità e permettere un maggior sequestro di CO2, o il solar radiation management, ovvero la regolazione artificiale della quantità di radiazione solare che riesce a raggiungere la Terra, la mineralizzazione della CO2 rientra nelle tecniche di ingegneria climatica.

Il processo che porta alla mineralizzazione della CO2 si basa su reazioni chimiche che avvengono tra le molecole di anidride carbonica e alcuni tipi di rocce. Il risultato è la scissione della molecola e la trasformazione del carbonio in roccia. Si tratta quindi di uno stoccaggio permanente della CO2, che garantisce la sottrazione per tempi geologici di questo gas climalterante.

Il progetto di 44.01

L’impianto di 44.01 sorgerà ad al-Qabil e si baserà sulla mineralizzazione della CO2 tramite la peridotite, una roccia magmatica composta principalmente da olivina e pirosseno che derivano da magmi basaltici. L’impresa riceverà CO2 catturata da stabilimenti industriali, la dissolverà in acqua e inietterà poi il liquido sottoterra nelle formazioni di peridotite. Lì si trasformerà in roccia. Ma in tempi molto più rapidi di quelli naturali, che richiedono decenni: la tecnologia di 44.01 permette la mineralizzazione in circa 12 mesi.

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