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La megasiccità nel West americano è la peggiore da 1200 anni

Senza apporto antropico al cambiamento climatico, la siccità che iniziò nel 2000 negli stati della costa pacifica degli USA sarebbe finita nel 2004-2005. Un nuovo studio grazie alla dendrocronologia calcola che sia la più grave dall’800 d.C.

Megasiccità: negli Stati Uniti occidentali mai visto nulla di simile da 1200 anni
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Dall’Oregon all’Arizona, sono 11 gli stati colpiti dalla megasiccità

(Rinnovabili.it) – Con il peggioramento registrato nel 2021, la megasiccità che sta colpendo gli Stati Uniti occidentali, dall’Oregon all’Arizona, è diventata la peggiore degli ultimi 1200 anni, per quanto si è in grado di ricostruire. Superando anche il record detenuto da un evento che si era verificato nel 1500. Ed è in gran parte responsabilità dell’uomo e del suo impatto sul corso del cambiamento climatico.

“Il cambiamento climatico sta cambiando le condizioni di base verso uno stato più secco e gradualmente più asciutto nell’ovest e questo significa che lo scenario peggiore continua a peggiorare”, spiega l’autore principale dello studio, Park Williams. “Questo è esattamente in linea con quello che si ipotizzava nel 20° secolo come scenario peggiore. Ma oggi penso che dobbiamo prepararci anche a condizioni future che sono molto peggiori di questa”.

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Il record toccato dalla megasiccità in corso è arrivato con l’ulteriore inaridimento del 2021. Un anno che secondo tutti gli indicatori ha pareggiato il 2002, uno dei primi di questo evento siccitoso iniziato 22 anni fa. Per stimare il peso della siccità nei secoli precedenti, lo studio apparso su Nature Climate Change si appoggia alla dendrocronologia, cioè l’esame degli anelli degli alberi. Un metodo che è affidabile solo fino all’800 d.C., perciò la megasiccità potrebbe aver appena segnato un record molto più consistente.

Per determinare quanto dipenda dalla variabilità naturale del clima, e quanto invece dall’impatto antropico, gli autori dello studio hanno usato 29 modelli climatici per dare forma a un mondo senza riscaldamento globale indotto dall’uomo, confrontando poi l’andamento della siccità con i dati reali. Si tratta del metodo standard impiegato dalla scienza dell’attribuzione, la branca che si occupa di determinare se e in che misura gli eventi climatici estremi dipendono da cause antropiche. Risultato? Le condizioni di siccità nel West americano dipendono al 42% dall’uomo. Senza il cambiamento climatico antropico, la megasiccità non sarebbe diventata tale e si sarebbe esaurita in circa 4-5 anni.

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