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Mega siccità lunghe più di 20 anni, ecco cosa ci riserva il cambiamento climatico

Dalla paleoclimatologia del periodo eemiano uno sguardo al nostro domani: gli indizi sul clima che cambia sono contenuti nelle stalagmiti di una grotta australiana

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Credits: Beccalee da Pixabay

Tra 20-50 anni il cambiamento climatico renderà più frequenti e durature le siccità

(Rinnovabili.it) – Cosa ci dobbiamo aspettare dal cambiamento climatico nei prossimi decenni? La risposta è sepolta 120 metri sotto terra, in fondo a una grotta nel parco nazionale di Kosciuszko in Australia. E non porta buone notizie: all’orizzonte si stagliano frequenti mega siccità, cioè periodi più lunghi di 20 anni in cui in alcune aree del pianeta l’acqua scarseggerà cambiando radicalmente le condizioni di vita per piante, animali e l’uomo.

E’ il risultato di uno studio guidato dall’università del Queensland e pubblicato sulla rivista Scientific reports. I ricercatori si sono serviti della paleoclimatologia, cioè lo studio del clima nelle epoche passate, per riuscire a scorgere il nostro futuro prossimo. Attraverso l’analisi di polvere di carbonato di calcio.

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Il minerale è contenuto in alcune stalagmiti individuate nella parte inferiore della grotta. E ha rivelato informazioni importanti sull’andamento del clima dell’epoca in cui si è formato. Ed è un’era particolare, il cosiddetto periodo eemiano che va dai 129mila ai 116mila anni fa. In pratica è l’epoca più vicina alla nostra in cui le condizioni climatiche erano davvero simili a quelle attuali.Ma con temperature appena leggermente più elevate.

Allora l’aumento dipendeva da modificazioni dell’orbita terrestre, mentre oggi “il riscaldamento è causato da alte concentrazioni di gas a effetto serra” ma questo periodo è “ancora un buon analogo per le nostre previsioni climatiche a breve termine”, spiega la prima firma dello studio Hamish McGowan.

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Lo studio che analizza il carbonato di calcio del periodo eemiano è una nuova conferma, per alcuni aspetti, delle previsioni su cui esiste ormai ampio consenso scientifico. I risultati infatti suggeriscono che il cambiamento climatico potrebbe portare a una maggiore scarsità d’acqua. Ma anche a una riduzione della copertura nevosa invernale, a incendi boschivi più frequenti e all’erosione dei suoli causata dal vento. Il dato più rilevante forse è la loro durata. “Queste condizioni più secche hanno prevalso per secoli, a volte per più di 1000 anni, con gli eventi di El Niño che molto probabilmente aumentavano la loro gravità”.