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Con il riscaldamento globale, rischio malattie infettive per altri 4,5 mld di persone

Malattie infettive: col riscaldamento globale a rischio altri 4,5 mld di persone
Foto di Ernesto Rodriguez da Pixabay

Malattie infettive come malaria e dengue in espansione in uno scenario business as usual

(Rinnovabili.it) – Senza le giuste politiche per contenere il riscaldamento globale, le malattie infettive metteranno a rischio miliardi di persone in più nei prossimi decenni. La minaccia arriva tramite le zanzare: il cambiamento climatico e l’aumento della media delle temperature possono prolungare anche di diversi mesi la stagione utile per la trasmissione di malattie come la dengue e la malaria.

Lo afferma uno studio condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine e pubblicato sulla rivista Lancet Planetary Health. Secondo i ricercatori, se si verifica uno degli scenari peggiori di riscaldamento globale, con un aumento di 3,7 °C entro la fine del secolo, ci saranno quattro miliardi e mezzo di persone esposte a rischio di contrarre queste malattie infettive in più rispetto agli ultimi trent’anni del ventesimo secolo.

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Le proiezioni climatiche prendono come riferimento lo scenario business as usual, in cui le emissioni continuano ai ritmi attuali fino al 2100. Secondo i calcoli dei ricercatori, questo comporterebbe un allungamento delle stagioni di trasmissione della malaria di circa un mese, mentre nel caso della febbre dengue l’allungamento sarebbe addirittura di quattro mesi. Tutto questo diventerebbe realtà nel corso dei prossimi 50 anni.

Ogni anno, secondo i dati dell’organizzazione mondiale della sanità, la malaria uccide più di 400.000 persone, in gran parte bambini. In totale, oggi i casi dichiarati sono 230 milioni, di cui la stragrande maggioranza in Africa. Quanto alla dengue, invece, le stime sono molto più incerte: probabilmente infetta dai 100 ai 400 milioni di persone all’anno e ne uccide 20.000.

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“Questo lavoro suggerisce fortemente che la riduzione delle emissioni di gas serra potrebbe impedire a milioni di persone di contrarre la malaria e la dengue”, spiega Felipe Colón-González, tra gli autori del rapporto. “I risultati mostrano che gli scenari a basse emissioni riducono significativamente la durata della trasmissione, così come il numero di persone a rischio. L’azione per limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C deve continuare”.

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