I laghi nell’Artico si sarebbero dovuti restringere solo dopo il 2050
(Rinnovabili.it) – Il riscaldamento globale prosciuga i laghi nell’Artico invece di aumentare le risorse idriche disponibili come prevedono i modelli climatici. Nel corso degli ultimi due decenni, i laghi si sono ristretti di superficie o si sono prosciugati in tutta la regione, tanto in Eurasia quanto in America. Il motivo? Lo scioglimento del permafrost innescato dall’aumento della temperatura globale.
L’impatto della crisi climatica sui laghi nell’Artico
Secondo uno studio apparso sulla rivista Nature Climate Change, i dati raccolti tramite immagini satellitari sconfessano gli scenari più accreditati per l’evoluzione dell’ecosistema artico nei prossimi decenni. La crisi climatica, si pensava, avrebbe prima portato a un aumento di laghi e portata dei fiumi, e solo dopo il 2050 si sarebbe verificato il fenomeno opposto. Il terreno non più ghiacciato, infatti, avrebbe permesso all’acqua di penetrare più rapidamente in profondità.
Il fatto che i laghi nell’Artico si stiano riducendo, secondo i ricercatori, è un indizio forte che il processo di scioglimento del permafrost sta avanzando a ritmo accelerato. “I nostri risultati suggeriscono che il disgelo del permafrost si sta verificando più velocemente di quanto noi, come comunità, avessimo previsto”, spiega Elizabeth Webb, prima firma della ricerca. “E indicano anche che la regione è probabilmente avviata verso un drenaggio su scala paesaggistica in futuro”.
I laghi dell’Artico occupano il 20-40% delle pianure della regione, la più grande frazione di acqua superficiale di qualsiasi bioma terrestre. Questi laghi forniscono un habitat importante per la fauna selvatica, oltre all’acqua per le comunità artiche più remote. Inoltre, svolgono un ruolo importante nel ciclo del carbonio e nel bilancio energetico regionale.
Diversi studi, di recente, hanno confermato che, almeno a livello locale, in alcune aree dell’Artico il permafrost si sta effettivamente sciogliendo con un ritmo accelerato. Una ricerca del Permafrost Laboratory dell’Università dell’Alaska, ad esempio, ha registrato ritmi di scioglimento delle terre ghiacciate canadesi fino al 240% più rapidi di quanto avveniva 40 anni fa.