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Quanto aumenteranno di frequenza le inondazioni estreme con la crisi climatica?

Inondazioni estreme: eventi secolari si presenteranno ogni anno nel 2100
Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

Lo studio sulle inondazioni estreme è pubblicato su Earth’s Future

(Rinnovabili.it) – Entro la fine del secolo, l’aumento del livello dei mari esporrà ogni anno gran parte delle località costiere globali a inondazioni estreme. Le acque più alte a causa della crisi climatica amplificheranno il potere distruttivo di tempeste e maree e renderanno normali dei fenomeni che oggi sono considerati poco probabili. Lo afferma uno studio pubblicato su Earth’s Future.

Inondazioni estreme, l’impatto della crisi climatica

I ricercatori hanno valutato l’evoluzione dell’innalzamento del livello delle acque nei prossimi decenni e lo hanno letto in funzione dell’intensità dei fenomeni di alluvione che si possono generare. Secondo le previsioni del team di autori, anche in uno scenario emissivo moderato dei gas serra nel 2040, entro il 2100 virtualmente tutte le città sulla costa saranno colpite ogni anno da inondazioni estreme, cioè da eventi che nel clima di oggi hanno un tempo di ritorno di 100 anni (hanno cioè una probabilità di verificarsi in ogni dato anno di 1 su 100).

Ma non bisognerà aspettare molto prima di avvertire i primi cambiamenti nella frequenza di simili eventi. Già a metà secolo, tra meno di 30 anni, le inondazioni estreme potrebbero ripresentarsi una volta ogni 9-15 anni invece che una volta ogni secolo.

“La soglia che prevediamo venga superata in media una volta ogni cento anni verrà superata molto più frequentemente in un clima più caldo fino a quando non saranno più considerati eventi centenari”, ha affermato Hamed Moftakhari, uno degli autori dello studio.

Per elaborare queste previsioni, i ricercatori hanno utilizzato i dati provenienti da oltre 300 misuratori di marea sparsi in tutto il mondo. Quindi ne hanno estrapolato le tendenze e li hanno impiegati per stimare i futuri livelli estremi del mare in due scenari di emissioni delineati dall’IPCC, quello con emissioni in continuo aumento fino al 2100 e quello mediano con picco emissivo tra meno di 20 anni.

“Nella stazionarietà, presumiamo che i modelli che abbiamo osservato in passato rimarranno invariati in futuro, ma ci sono molti fattori legati al cambiamento climatico che stanno modulando questi modelli”, ha aggiunto Moftakhari. “Non possiamo più presumere la stazionarietà delle inondazioni costiere”.

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