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L’inondazione di New York? Il climate change l’ha resa il 20% più intensa

Inondazione New York: 20% più intensa per via del climate change
Foto di Tim Queng su Unsplash

Lo studio di attribuzione rapida di ClimaMeter

(Rinnovabili.it) – Dietro l’inondazione di New York c’è la mano del cambiamento climatico. Venerdì 29 settembre la Grande Mela si è trovata allagata dall’equivalente di un intero mese di pioggia, caduta concentrata in poche ore. Un evento estremo che è in buona parte legato alla crisi climatica: l’intensità delle precipitazioni è stata resa il 20% maggiore dal climate change.

Lo ha calcolato un team di scienziati europei del collettivo ClimaMeter, che realizza studi di attribuzione rapida ovvero stimano l’influenza di variabili legate al cambiamento climatico nell’intensità e nella frequenza degli eventi estremi.

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In alcune aree di New York, come a Brooklyn, sono caduti oltre 18 cm di pioggia in poche ore. In qualche punto le centraline hanno rilevato oltre 6 cm in un’ora, un valore elevatissimo. All’aeroporto John F. Kennedy ne sono caduti più di 21 cm nell’intera giornata. Chiuse le principali infrastrutture, inclusa la metro, strade allagate e impraticabili: una situazione che ha costretto l’amministrazione a dichiarare lo stato di emergenza.

“Analizziamo come eventi simili ai sistemi di bassa pressione che hanno portato alle recenti inondazioni di New York sono cambiati nel presente (2001-2022) rispetto a come sarebbero stati se si fossero verificati in passato (1979-2000)”, spiegano gli scienziati. “Considerando le aree urbane interessate, New York, Brooklyn e Hoboken vedono attualmente un aumento delle precipitazioni (3 mm/giorno), circa il 20% in più rispetto al passato. Ma a cambiare non è solo l’intensità: “Anche eventi passati simili sono diventati più frequenti nel mese di settembre, raddoppiando la loro frequenza di accadimento”.

Secondo le previsioni dell’ultimo rapporto dell’IPCC, pubblicato tra il 2021 e il 2022, eventi come le inondazioni di New York di questi giorni dovrebbero essere considerati la nuova normalità. L’aumento di intensità e frequenza stimato da ClimaMeter, infatti, è allineato con quanto previsto dal Panel Intergovernativo per il Cambiamento Climatico per quella regione.

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