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Rispettare Parigi salva 2 mesi di innevamento sulle Alpi

Innevamento sulle Alpi: nel 2100 avremo solo metà dei giorni di neve
Foto di Claudia Beyli da Pixabay

A 2500 m si perdono 26 giorni di innevamento sulle Alpi con 2°C

(Rinnovabili.it) – Quest’anno l’innevamento sulle Alpi è ai minimi storici. Molti nivometri sono a zero, in Piemonte già a fine aprile la neve era assente o discontinua anche a 2700 metri, e l’esaurimento della riserva idrica stoccata da nevai e ghiacciai alpini aggrava la siccità della pianura padana. Tra 80 anni, senza tagli consistenti delle emissioni, questa sarà la norma ogni anno.

Entro il 2100, in uno scenario emissivo molto pessimista, i giorni di innevamento sulle Alpi in media si dimezzeranno rispetto ai valori del periodo 2001-2020. Lo spiega uno studio apparso sulla rivista Hydrology and Earth Sciences a cui ha partecipato anche l’Eurac Research di Bolzano.

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“Mi aspettavo una riduzione della copertura nevosa, ma i cambiamenti riscontrati da questo studio in uno scenario di forte riscaldamento – da 4°C a 5°C – sono molto elevati. D’altra parte, c’è un ampio margine di potenziale risparmio, se il riscaldamento sarà limitato nell’ambito dell’Accordo di Parigi, il che fa ben sperare”, spiega Michael Matiu di Eurac Research.

Va detto che lo scenario ipotizzato nello studio supera la curva emissiva attuale. Mentre oggi andiamo verso un mondo 3,2°C più caldo (se implementiamo davvero tutte le politiche climatiche approvate diventa 2,4°C), un riscaldamento globale di 4°C è un’ipotesi residuale, anche se considerata ancora probabile, dall’ultimo aggiornamento del rapporto IPCC sul climate change (scenari C7 e C8 del WGIII AR6).

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Nel dettaglio, è l’arco alpino in Francia, Italia e Slovenia quello più a rischio, e in particolare proprio il settore sud-ovest, tra le province di Cuneo e Torino, che in questi mesi vivono condizioni estreme di scarsità di neve e d’acqua.

In generale, ad altezze di 2500 metri, si perderebbero 76 giorni di innevamento sulle Alpi, quasi 3 mesi. In uno scenario compatibile col Paris agreement, invece, i giorni persi sarebbero 26, comunque quasi un mese. A 1500 metri di altezza, nel caso peggiore i giorni persi sarebbero 36 su 95, oltre un terzo. Che scenderebbero a 17 con un contenimento del global warming entro i limiti di Parigi.

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