L’inflazione climatica si somma ai rincari legati al ciclo economico
(Rinnovabili.it) – Una delle ragioni per cui facciamo fatica a capire quanto sono profondi e importanti gli effetti del cambiamento climatico sulle nostre vite è che l’impatto arriva diluito nel tempo. Prendete le ondate di caldo dell’estate 2022. Hanno causato 18mila morti premature in Italia, alcune migliaia concentrate in una sola settimana. Siccome il conteggio è arrivato con 12 mesi di ritardo, non fa tutta questa impressione. Pensate a come avremmo reagito se i titoli dei giornali avessero riportato questi numeri in tempo reale. Un’altra ragione è che, anche quando l’impatto è concentrato, riguarda spesso qualcun altro. La grandine con chicchi grandi come palline da tennis sparate a oltre 150 km/h ha devastato la cappottatura e gli impianti fotovoltaici di molti milanesi. Ma si tratta, appunto, solo dei milanesi. C’è però un effetto della crisi climatica che vediamo tutti i giorni e che ci tocca nel portafoglio (dove siamo tutti sensibili, anche chi non è convinto che sia l’uomo il principale responsabile del cambiamento climatico in corso). Si tratta dell’inflazione climatica.
Quanto ci costa l’inflazione climatica?
L’allarme arriva da Consumerismo No Profit, un’associazione per la tutela dei consumatori che ha calcolato qual è l’impatto del cambiamento climatico su beni e servizi in Italia. I numeri sono importanti. Solo nel settore alimentare, la crisi climatica fa crescere fino al +3,2% i prezzi al dettaglio. Significa che l’inflazione climatica costa ogni anno 246 euro a una famiglia con due figli solo per cibo e bevande. A parità di consumi, la stangata sugli italiani è di 4,7 miliardi di euro l’anno. “Se poi si considera il maggior uso di condizionatori e ventilatori per difendersi dalle ondate di caldo, l’impatto del caldo in bolletta – alle attuali tariffe elettriche – è di circa 110 euro annui a nucleo, oltre 2,8 miliardi di euro considerata la totalità delle famiglie italiane”, precisa l’associazione.
Un costo che si va ad aggiungere a quello dell’inflazione determinata da cause legate al ciclo economico, e che in questi anni è tornata si valori altissimi. A giugno in Italia si attestava a +6,4%, la media del 2022 per il Belpaese è del +8,1% contro il +1,9% registrato nel 2021. “Il cambiamento climatico impatta sulle risorse, sull’agricoltura, sulle infrastrutture e sulla produzione di energia, comportando un aumento dei costi generali che a sua volta influenza i prezzi dei beni e dei servizi offerti al pubblico – spiega Consumerismo – Ad esempio, il costo di un bene agricolo aumenta a causa di una minore disponibilità di produzione dovuta a un cambiamento climatico negativo, come sta accadendo da molti mesi per numerose tipologie di ortaggi o frutta”.