Gli oceani assorbono il 90% del calore antropico in eccesso, ma non in modo ugualmente distribuito. Le acque attorno all’Antartide hanno incamerato da sole 1/3 del calore totale negli 2005-2020
Lo studio sul riscaldamento dell’oceano Antartico è pubblicato su Nature Communications
(Rinnovabili.it) – Negli ultimi due decenni, la temperatura delle acque intorno all’Antartide è cresciuta a ritmi più veloci che in qualsiasi altra parte del mondo. La quantità di calore incamerata dal riscaldamento dell’oceano Antartico è pari a quella assorbita, nello stesso periodo di tempo, dall’oceani Atlantico, Pacifico e Indiano messi insieme.
Lo afferma uno studio dell’Università del New South Wales pubblicato di recente su Nature Communications. I ricercatori hanno ricostruito una mappa globale del riscaldamento degli oceani, appoggiandosi sia al sistema di rilevamento ARGO, lanciato nel 1999 e in grado di registrare le variazioni di temperatura nei primi 2000 metri della colonna d’acqua, sia alle serie di dati preesistenti ma meno rappresentative, arrivando fino al 1950.
1/3 del calore assorbito nel 2005-2020 ha contribuito al riscaldamento dell’oceano Antartico
Il primo dato che emerge dallo studio riguarda il tasso di accelerazione della temperatura media degli oceani. Rispetto al decennio 1990-2000, nei 10 anni successivi i mari si sono riscaldati a un ritmo due volte più veloce. L’aumento delle temperature ha riguardato tutti gli oceani, senza eccezioni. Ma l’entità di questo aumento non è distribuita equamente.
In media, gli oceani assorbono circa il 90% del calore in eccesso dovuto a cause antropiche, principalmente legate all’accumulo di gas serra in atmosfera derivante dalla combustione di fonti fossili. In questo modo garantiscono un preziosissimo “cuscinetto” che limita l’innalzamento delle temperature dell’aria, mitigando l’entità del riscaldamento globale. Ma nella distribuzione effettiva di questa quantità di calore entrano in gioco diversi fattori, che determinano differenze regionali molto significative. E il riscaldamento dell’oceano Antartico spicca sugli altri.
“Si stima che l’oceano Antartico a sud di 30°S rappresenti il 35-43% del riscaldamento globale degli oceani dal 1970 al 2017, e una percentuale ancora maggiore negli ultimi anni, mentre il riscaldamento degli oceani dell’emisfero settentrionale sembra essere concentrato nell’Oceano Atlantico”, sottolineano gli autori.
L’acqua subantartica e l’acqua antartica a profondità intermedia nell’Oceano Antartico, rivela lo studio, si sono riscaldate in modo sostanziale e da sole “sono responsabili di oltre un terzo del riscaldamento globale degli oceani nel periodo 2005-2020”.
Cosa può avvenire in futuro? Dall’analisi contenuta nello studio emerge molta incertezza. Gli autori avanzano solo alcune ipotesi, ancora da verificare. “Il modo esatto in cui si svilupperà questo assorbimento di calore nei prossimi decenni e oltre rimane altamente incerto. Ad esempio, si prevede che il riscaldamento e il raffreddamento della superficie indotti dai cambiamenti climatici stratificano la parte superiore dell’oceano, riducendo così il ribaltamento di queste masse d’acqua, riducendo a sua volta la loro capacità di assorbire calore. Ciò avrebbe profonde implicazioni sul tasso dei futuri cambiamenti climatici di origine antropica”, concludono.