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Gli alberi mitigano il clima bollente nelle città

Foto di Gundula Vogel da Pixabay

A Roma sono stati piantati tremila alberi, un passo importante per mitigare il clima nelle città, ormai sempre più caldo.

È l’inizio di un grande progetto di forestazione nel Parco Regionale Urbano di Aguzzano, istituito nel 1989: 52 ettari a fianco della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene.

Il caldo aumenta, puntiamo sui polmoni verdi

Il Parco sorge alla periferia nord-est della Capitale, tra via Nomentana e via Tiburtina, all’interno del GRA. Un vero e proprio polmone verde in un’area densamente edificata.

Questo esperimento pilota – replicabile anche in altre città – è stato realizzato da Rete Clima (un network che da dieci anni accompagna le aziende in percorsi sostenibilità, governance, CSR e decarbonizzazione) insieme a Coldiretti e partner privati nell’ambito della Campagna “Foresta Italia”.

Coldiretti e Rete Clima hanno lanciato un appello alle città italiane affinché mettano a disposizione delle aree dove creare nuove foreste urbane.

Le rilevazioni effettuate da Copernicus hanno registrato lo scorso anno nell’Europa meridionale ondate di calore eccezionali e il numero più alto mai registrato di giorni contrassegnati da un forte stress termico.

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Piantare nuovi alberi aiuta a mantenere la biodiversità, a ridurre le emissioni di CO2, a migliorare la qualità dell’aria, a ridurre le temperature e quindi a proteggere dalle ondate di calore.

Oltre ai problemi ambientali – primo fra tutti quello della siccità – il calore esagerato crea danni alla salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili come bambini e anziani.

Piante autoctone a filiera 100% italiana

Gli alberi piantati da Rete Clima e Coldiretti sono a filiera 100% italiana, con la garanzia di una continuità della cura per tre anni dopo la piantagione. Sono state scelte specie autoctone sia per rispettare la biodiversità sia per valorizzare la filiera florovivaistica italiana.

Si tratta di alberi e arbusti come la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino.

Inoltre, ha spiegato Paolo Viganò, presidente di Rete Clima, «tutte le piante sono accompagnate dal passaporto fitosanitario, che garantisce il controllo, la tracciabilità e l’assenza di malattie la cui diffusione potrebbe causare gravi danni economici e ambientali».

Gli alberi migliorano la qualità dell’aria e difendono dalle ondate di calore

La disponibilità di spazi verdi nelle città è abbastanza ridotta (33,8 mq per abitante), e diminuisce nelle grandi città: si va dai 17,1 mq di Roma ai 17,8 di Milano per scendere addirittura ai 9,2 mq di Bari (analisi Coldiretti su dati Istat).

La messa a dimora di nuovi alberi migliora la qualità dell’aria: una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica all’anno (analisi Coldiretti).

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La presenza di alberi è strategica per combattere gli effetti del cambiamento climatico e le conseguenti ondate di calore: un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono aree verdi.

Piantare alberi è un investimento sul futuro

Grazie all’ombreggiatura e alla traspirazione e fotosintesi del fogliame gli alberi sono dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1.500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza.

«Piantare alberi è un investimento sul futuro. Crediamo che possa essere un’opportunità di educazione ambientale e di cura del Pianeta e una possibilità economica per i nostri vivaisti forestali privati.

Puntare sulla filiera 100% italiana garantisce alla biodiversità locale di crescere e alle nostre città di avere un alleato in più contro l’inquinamento.

Inoltre, puntiamo sulla giusta retribuzione delle piante, nel massimo rispetto della legge contro le pratiche sleali», ha dichiarato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.

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