In 40 anni il settore nord dell’isola ha perso il 35% del volume di ghiaccio, con tre scudi glaciali completamente collassati. Dei restanti 8 ghiacciai maggiori, 7 mostrano tassi consistenti di arretramento della grounding line, dinamica che facilita ulteriormente lo scivolamento delle lingue glaciali verso il mare e quindi il contatto con acque sempre più calde
I ghiacciai della Groenlandia del nord possono aumentare di 2,1 metri il livello dei mari globali
(Rinnovabili.it) – Negli ultimi 40 anni, anche la calotta glaciale che ricopre la parte più a nord della Groenlandia ha perso più di un terzo del suo volume a causa dell’aumento delle temperature globali deglioceani. Una fusione accelerata, che ha già fatto collassare completamente tre degli scudi glaciali della regione. E alimenta il rischio per gli altri ghiacciai della Groenlandia settentrionale. Considerati, tradizionalmente, tra i più stabili del Pianeta.
Lo afferma uno studio pubblicato di recente su Nature Communications che si basa sull’analisi di immagini satellitari combinate con i dati delle rilevazioni delle temperature dell’oceano. Tra il 1978 e oggi, i ghiacciai della Groenlandia del nord hanno perso circa il 35% del volume. Sorte simile per il ghiaccio marino della regione, dove gli autori hanno osservato “un aumento diffuso delle perdite di massa delle piattaforme di ghiaccio, che sono dominate da un aumento dei tassi di scioglimento basale”.
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Si tratta di eventi di fusione che cambiano totalmente la dinamica per l’area. Prima del 2000, infatti, il bilancio delle masse glaciali era pressoché neutro. Mentre nel 2010-2018 è arrivato a 286 ± 20 miliardi di tonnellate di ghiaccio perso ogni anno. Circa due terzi di questa fusione è attribuita alle dinamiche glaciali mentre la parte restante all’aumento della fusione in superficie. La causa indicata dallo studio per l’innesco dello sbilanciamento è la riduzione delle lingue glaciali marine di due dei ghiacciai della Groenlandia settentrionale. Ma oggi la fusione accelerata riguarda tutti e 8 i maggiori ghiacciai della regione. Di cui ben 7 mostrano un arretramento significativo, in pochi anni, della grounding line, cioè il punto in cui la massa glaciale inizia ad essere ancorata alla roccia e non è più galleggiante. L’arretramento è determinato dall’aumento delle temperature dell’oceano, che alimenta una fusione accelerata delle lingue glaciali a livello della base. Dinamica che facilita lo scivolamento a mare, con conseguente incremento della fusione, in un ciclo che tende ad autoalimentarsi.
Se tutti a 8 questi ghiacciai della Groenlandia del nord si fondessero completamente, ne risulterebbe l’aumento del livello dei mari globali di 2,1 metri.