Rinnovabili • Microplastiche: ghiacciai dei Forni e Miage, inquinati 6 campioni su 10 Rinnovabili • Microplastiche: ghiacciai dei Forni e Miage, inquinati 6 campioni su 10

Perdite record per i ghiacciai in tutto il mondo, a rischio 2 miliardi di persone

Con un riscaldamento globale compreso tra 1,5 e 4°C - gli scenari più probabili oggi - entro il 2100 i ghiacciai delle zone montane potrebbero perdere tra il 26% e il 41% della massa totale che avevano nel 2015

Microplastiche: ghiacciai dei Forni e Miage, inquinati 6 campioni su 10
Di X-Weinzar – Fotografia autoprodotta, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4962204

Sotto i colpi del cambiamento climatico, i ghiacciai globali stanno registrando perdite record “senza precedenti” di massa glaciale. Solo nelle Alpi europee, rilevava uno studio recente, oggi c’è il 39% di ghiaccio in meno rispetto al 2000. Tutto ciò mette a rischio il benessere e, non di rado, la sopravvivenza di almeno 2 miliardi di persone che dipendono direttamente dalle acque di fusione. L’avvertimento arriva dall’UNESCO con l’ultimo rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche.

Ghiacciai globali in ritirata

Le tendenze attuali nei bacini montani – i più direttamente interessati dall’impatto del cambiamento climatico sui ghiacciai globali – stanno attraversando cambiamenti significativi. Una maggiore percentuale di precipitazioni sotto forma di pioggia piuttosto che di neve. Una riduzione della ridistribuzione della neve e delle aree coperte da manti nevosi. Lo scioglimento anticipato della neve stessa.

Fattori che stanno contribuendo in modo decisivo ad accelerare la recessione e l’assottigliamento dei ghiacciai globali negli ultimi decenni. Nella maggior parte dei ghiacciai montani si registra una rapida riduzione dello spessore, che evidenzia una situazione di squilibrio rispetto al contesto climatico attuale.

Questo dato è particolarmente allarmante perché significa che i ghiacciai continueranno a ritirarsi indipendentemente dalle riduzioni delle emissioni di gas serra. Un ulteriore riscaldamento dell’atmosfera aggraverà ancora di più questo squilibrio: in un contesto caratterizzato da un aumento delle temperature globali compreso tra 1,5°C e 4°C, ovvero gli scenari di riscaldamento globale più probabili, entro il 2100 i ghiacciai delle zone montane potrebbero perdere tra il 26% e il 41% della massa totale che avevano nel 2015.

Gli impatti sulle popolazioni e sull’agricoltura

Gli effetti del ritiro dei ghiacciai globali si fanno sentire in modo particolare sull’agricoltura e sull’approvvigionamento idrico. A livello globale, quasi i 2/3 delle attività irrigue dipendono dalle acque montane. Il numero di persone che vivono nelle pianure e che dipendono in larga misura da queste acque è cresciuto in tutto il mondo, passando da 600 milioni negli anni ’60 a circa 1,8 miliardi negli anni 2000.

Tra i principali fiumi che dipendono in misura rilevante da fonti di acqua provenienti dalle montagne (più del 90% del flusso annuo medio) si contano l’Amu Darya, il Colorado, il Nilo, l’Orange e il Rio Negro. E tra i fiumi che dipendono per oltre il 70% del proprio flusso da acque montane ci sono anche Eufrate, Indo, São Francisco, Senegal e Tigri.

In alcune aree alle latitudini inferiori l’impatto è particolarmente pesante. Come nelle Ande tropicali, dove la superficie massima mensile di terreni irrigui che attingono almeno il 25% dell’acqua dallo scioglimento dei ghiacciai è raddoppiata durante gli anni di siccità.

Rischi crescenti associati ai ghiacciai in ritiro

Un altro aspetto preoccupante è l’aumento dei rischi associati al ritiro dei ghiacciai. La superficie totale e il numero dei laghi glaciali sono cresciuti in misura significativa a partire dagli anni ’90 a seguito della recessione dei ghiacciai. Nel corso dei prossimi decenni si formeranno altri laghi di questo tipo, creando nuove aree potenzialmente esposte al rischio di inondazioni da collasso di laghi glaciali, spesso indicato con la sigla GLOF.

La storia ci mostra che questi non sono rischi teorici: dal 1850 al 2022, si sono registrati 3.151 eventi GLOF nelle principali regioni glaciali di tutto il mondo, con conseguenze spesso devastanti per le comunità a valle.

Le perdite economiche nelle regioni montane a seguito di 713 eventi catastrofici registrati tra il 1985 e il 2014 avrebbero superato i 56 miliardi di dollari, colpendo oltre 258 milioni di persone e causando più di 39.000 decessi.

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