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Groenlandia, i crepacci rischiano di far alzare il livello del mare di 30 cm

Uno studio dell’università di Durham calcola che il volume dei crepacci sulla calotta glaciale dell’isola è aumentato in media del 4,3% in appena 5 anni. Innescando un meccanismo di feedback positivo con il distacco di iceberg e l’aumento della velocità di scorrimento verso il mare dello scudo glaciale

Ghiacci Groenlandia: volume crepacci in crescita, accelera fusione
Foto di Kyson Dana su Unsplash

I ghiacci della Groenlandia stanno sviluppando crepacci più grandi e profondi, e a un ritmo più rapido rispetto a quanto rilevato in passato. Con cambiamenti evidenti in soli cinque anni, tra il 2016 e il 2021. Accade soprattutto ai margini, dove lo scudo glaciale dell’isola più vasta del Pianeta accelera la corsa verso il mare.

Una Groenlandia più “rugosa” è anche un’isola con una copertura ghiacciata più instabile, vulnerabile e in rapida fusione. I crepacci accelerano la perdita di ghiaccio, perché facilitano il deflusso di acqua e calore all’interno della calotta. Più aumentano i crepacci, più cresce la velocità di scorrimento dei ghiacciai. E, di conseguenza, aumenta anche il distacco di iceberg (il fenomeno del calving).

È un fenomeno che si rinforza da solo, in un ciclo di feedback positivo: l’aumento del calving, a sua volta, facilita la formazione di crepacci. “Questi processi possono a loro volta accelerare il flusso del ghiaccio e portare alla formazione di crepacci sempre più profondi: un effetto domino che potrebbe accelerare la perdita di ghiaccio dalla Groenlandia”, spiegano gli autori.

Ghiacci Groenlandia, crepacci aumentano del 4,3% in 5 anni

Lo rileva uno studio dell’università di Durham pubblicato di recente su Nature Geoscience. I ricercatorihannoanalizzato oltre 8.000 modelli 3D della superficie di ghiacci della Groenlandia, ottenuti da immagini satellitari ad alta risoluzione. L’analisi copre un periodo di 5 anni, tra 2016 e 2021, e mappa l’evoluzione dei crepacci su scala sub-decennale.

Il risultato? L’aumento di volume dei crepacci arriva fino al 25,3% nelle aree a rapido scorrimento, cioè tipicamente quelle più marginali. Mentre il valore medio sull’intera calotta glaciale è di +4,3%.

L’incremento è direttamente legato ai cambiamenti climatici, spiegano i ricercatori. Il riscaldamento globale sta causando temperature dell’aria e degli oceani più alte, favorendo lo scioglimento della calotta glaciale e l’aumento del flusso di ghiaccio verso l’oceano.

Dal 1992, lo scioglimento della Groenlandia ha contribuito a un innalzamento del livello del mare di circa 1,4 cm. Se la tendenza osservata nello studio continua, i ghiacci della Groenlandia potrebbero aggiungere fino a 30 cm al livello del mare entro il 2100.

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