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Emissioni di gas serra, record assoluti di concentrazione in atmosfera nel 2020

I volumi emissivi di CO2 sono scesi di oltre il 5% ma la concentrazione in atmosfera ha continuato a salire, così come quella di metano e ossido di diazoto (S2O). L’anidride carbonica è al 149% sui livelli pre-industriali, il CH4 al 262%, il S2O al 123%

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Foto di catazul da Pixabay

Il bollettino dell’Omm certifica i primati dei principali gas serra l’anno scorso

(Rinnovabili.it) – L’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) scrive la parola finale sui record di emissioni di gas serra del 2020. I valori di gas climalteranti in sospensione in atmosfera hanno segnato nuovi primati globali. L’anidride carbonica ha toccato quota 413,2 parti per milione (ppm), con un margine d’errore stimato di 0,2 ppm in più o in meno. Il metano raggiunge le 1.889 parti per miliardo (ppb), mentre l’ossido di diazoto (S2O) arriva a 333,2 ppb. Sono livelli di gas serra più alti di quelli dell’epoca pre-industriale rispettivamente del 149%, 262% e 123%.

Record che arrivano nell’anno in cui la pandemia ha fatto crollare le emissioni di combustibili fossili del 5,6% a causa dei lockdown e dei blocchi delle attività produttive. L’incremento anno su anno dela CO2 è stato leggermente più basso di quello registrato fra 2018 e 2019, rileva l’Omm. Ma resta comunque maggiore della media dell’aumento negli ultimi 10 anni. Segno chiarissimo del trend in continua accelerazione della concentrazione di gas serra in atmosfera.

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Per il metano va anche peggio. L’incremento è più marcato di quello dell’anno precedente e ben sopra la media decennale. Il CH4 è un gas serra con potere climalterante fino a 80 volte maggiore di quello dell’anidride carbonica nei primi 20 anni in cui resta in atmosfera. Circa metà del riscaldamento globale di origine antropica registrato oggi, spiegava il rapporto dell’IPCC rilasciato in estate, dipende dagli effetti sul clima delle emissioni di metano.

Secondo i calcoli del Noaa statunitense, riporta l’Omm, il forzante radiativo dei gas serra di lunga durata è aumentato del 47% tra il 1990 e il 2020, con la CO2 che è responsabile di circa l’80% di questo aumento. Il forzante radiativo esprime l’incidenza di un fattore nell’alterare il bilancio di energia della Terra (in questo caso, nell’aumentare l’energia totale).

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