Si apre oggi nella Reggia di Venaria, sotto la guida della Presidenza italiana, la due giorni ministeriale dedicata a clima, ambiente ed energia. Gli obiettivi principali? Compiere un passo avanti in settori strategici per la riduzione delle emissioni
Dal 29 al 30 aprile il G7 Ambiente, Energia e Clima
Si apre stamane a Torino il G7 Ambiente, Energia e Clima, il quarto dei ventuno appuntamenti che si terranno quest’anno sotto la presidenza italiana. I lavori inizieranno alle 10.00 con la plenaria dei Ministri, per poi passare alla sessione dedicata a Clima ed Energia e nel pomeriggio quella sull’Ambiente. Una due giorni fitta che dovrà concretizzare i risultati raggiunti in questi mesi dagli incontri tecnici e che, soprattutto, dovrà alzare l’asticella dell’impegno rispetto ai precedenti fallimenti.
Nel 2023 il vertice del G7, in Giappone, aveva chiuso con pessimo accordo sul piano climatico ambientale: più investimenti nel gas, un vago riferimento all’abbandono delle fonti fossili se usate senza cattura del carbonio, e nessun impegno preciso sull’abbandono del carbone. La crisi energetica aveva dato allora una buona scusa dietro cui trincerarsi per non compiere nessun passo avanti dal lato dell’ambizione. Peccato che le decisioni prese (o non prese) dal Gruppo dei Sette – Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti – influiscono anche sulle posizioni del G20, rendendo inevitabilmente più complesse anche i negoziati delle COP sul clima.
L’Italia e l’addio al carbone
Oggi il G7 Ambiente, Energia e Clima a Torino deve provare a fare di più, e secondo fonti accreditate la linea italiana punterebbe sull’ottenimento del phase out del carbone. Stando a quanto riportato dalle agenzie stampa, Roma avrebbe iniziato a spingere su un accordo tra i Paesi del Gruppo per fissare un obiettivo puntale. Il 2035 come anno definitivo per l’eliminazione del carbone dalla produzione di energia. D’altra parte per l’Italia la questione è già stata definita sul piano nazionale. Il Belpaese ha messo nero su bianco la propria road map, promettendo di spegnere le centrali termoelettriche a carbone entro un anno e nel 2027 per la Sardegna.
Non è così scontato per le altre potenze dove il combustibile gioca ancora un ruolo chiave, e più precisamente per Germania e Giappone. Nel primo caso avevano suscitato scalpore le parole pronunciate lo scorso novembre Christian Lindner, ministro tedesco delle Finanze, secondo cui la Germania avrebbe dovuto “smettere di sognare di eliminare gradualmente l’energia a carbone entro il 2030” fino a quando non avesse avuto maggiori certezze a livello economico finanziario sui prezzi dell’energia. Il Giappone invece si è sempre rifiutato di impostare qualsiasi data per il phase out preferendo parlare di carbone pulito.
Gli obiettivi sul tavolo del G7 di Torino
La Ministeriale G7 Ambiente, Energia e Ambiente lavorerà su diversi obiettivi. Stando al documento pubblicata dalla presidenza italiana, durante il Vertice i Paesi si confronteranno “per individuare le tecnologie adatte a fornire un’adeguata disponibilità di energia e a garantire un’energia pulita e sostenibile per i Paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione al Continente africano, in modo da traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050“.
Sotto l’aspetto prettamente climatico l’incontro dovrà progredire in settori strategici per la riduzione delle emissioni come le rinnovabili e l’efficienza energetica, le materie prime critiche e i comparti energivori. Ed qui che l’Italia rinnova la sua fede nell’atomo inserendo tra i settori strategici anche “la ricerca e sviluppo per un nucleare più sostenibile con orizzonte 2040-2050″. Un punto che potrebbe creare non pochi attriti con Berlino, fermamente contraria – secondo fonti ufficiali – a concordare un sostegno all’energia nucleare come strumento transizione di decrbonizzazione.
“Si intende inoltre lavorare – prosegue il testo – per promuovere un modello innovativo di collaborazione tra i Paesi e i finanziatori pubblici e privati per accelerare l’avvio degli investimenti necessari”. Sul fronte ambientale, il vertice sarà focalizzato su: consumo e produzione sostenibile, economia circolare ed efficienza delle risorse, tutela della biodiversità marina, terrestre e dei servizi ecosistemici e gestione sostenibile delle risorse naturali, compreso l’uso sostenibile del suolo e delle risorse idriche.