Rinnovabili • Fusione ghiacciai: in 20 anni, accelera del 36% Rinnovabili • Fusione ghiacciai: in 20 anni, accelera del 36%

I ghiacciai delle Alpi hanno perso il 40% della massa dal 2000

Una nuova stima, più accurata, sulla fusione dei ghiacciai a livello globale assegna la maglia nera a Pirenei e Alpi. La scomparsa sta accelerando: dal 2000, la quantità di massa glaciale persa ogni anno è aumentata del 36%

Fusione ghiacciai: in 20 anni, accelera del 36%
via depositphotos.com

Prendete l’Everest con tutti i suoi 8.848 metri di roccia e mettetelo su una bilancia immaginaria. Poi raddoppiate il peso. Avete ottenuto il peso del ghiaccio che scompare ogni anno dai ghiacciai di tutto il mondo a causa del riscaldamento globale. Solo da quelli alpini: cioè escludendo le calotte di Antartide e Groenlandia. La fusione dei ghiacciai viaggia al ritmo medio di 273 miliardi di tonnellate ogni anno. E in solo 23 anni ha già fatto salire il livello dei mari di 1,8 millimetri.

Un altro modo per provare a visualizzare e comprendere l’entità della scomparsa recente dei ghiacciai è pensare al peso di ghiaccio scomparso rispetto al peso della vita sulla Terra. Prendete tutte le forme di vita esistenti sul Pianeta oggi, dagli umani alla specie di krill più microscopica. Pesate questa massa sterminata di organismi. Poi moltiplicate il numero per 11. Otterrete il peso del ghiaccio perso dal 2000 a oggi, poco più di 6.500 miliardi di tonnellate.

Stime più accurate sulla scomparsa dei ghiacciai

La nuova stima arriva da uno studio curato dal Glacier Mass Balance Intercomparison Exercise (GlaMBIE), un gruppo internazionale di ricercatori. Gli scienziati hanno calcolato la fusione dei ghiacciai tra il 2000 e il 2023, fornendo i dati più accurati mai ottenuti finora.

Lo studio ha utilizzato un approccio combinato per stimare la perdita di massa glaciale globale. I ricercatori hanno raccolto e armonizzato 233 serie di dati regionali provenienti da 4 principali metodi di osservazione (misurazioni sul campo, differenze nei modelli digitali di elevazione, altimetria satellitare e gravimetria).

Le misurazioni dirette hanno permesso di rilevare variazioni stagionali, mentre i dati satellitari hanno offerto una visione globale ad alta precisione delle variazioni di volume e massa dei ghiacciai. Il metodo ha quindi consentito di ottenere una serie temporale omogenea delle variazioni di massa glaciale. Migliorando l’affidabilità rispetto agli studi precedenti.

Fusione dei ghiacciai, -5% massa glaciale dal 2000

Il dato complessivo parla di una perdita del 5,4% della massa glaciale complessiva nel periodo che va dal 2000 al 2023. Si tratta di una quantità pari a 6.542 miliardi di tonnellate.

La media quindi sarebbe di 273 mld t ogni anno. Ma lo studio è riuscito a calcolare anche le variazioni nella velocità della fusione dei ghiacciai. Certificando, ancora una volta, che sotto la scure del riscaldamento globale la scomparsa dei ghiacciai sta accelerando. I numeri sono impietosi. Tra il 2000-2011 e il 2012-2023, la perdita di massa glaciale ogni anno è aumentata del 36%.

La fotografia scattata dallo studio Community estimate of global glacier mass changes from 2000 to 2023, apparso sulla rivista scientifica Nature, presenta anche dati con dettaglio regionale. I ghiacciai più colpiti dalla perdita di massa sono – non è una sorpresa – quelli delle Alpi europee e dei Pirenei. Qui la fusione dovuta alle temperature elevate ha fatto scivolare a valle il 39% della massa glaciale presente nel 2000. Seguono Alaska (22%) e Artico canadese (20%), mentre i ghiacciai meno colpiti sono quelli presenti sulle isole antartiche (-1,5%).

La perdita di massa dei ghiacciai considerati nello studio è circa il 18% maggiore della perdita della calotta glaciale della Groenlandia e più del doppio di quella della calotta glaciale antartica.

Rinnovabili •

About Author / Lorenzo Marinone

Scrive per Rinnovabili dal 2016 ed è responsabile della sezione Clima & Ambiente. Si occupa in particolare di politiche per la transizione ecologica a livello nazionale, europeo e internazionale e di scienza del clima. Segue anche i temi legati allo sviluppo della mobilità sostenibile. In precedenza si è occupato di questi temi anche per altri siti online e riviste italiane.