La decisione di Springer Nature dopo una revisione interna
(Rinnovabili.it) – Uno dei maggiori editori scientifici al mondo ha deciso di ritirare il controverso articolo firmato da quattro fisici italiani, tra cui Franco Prodi, che nega l’esistenza del cambiamento climatico antropico. Dopo una revisione interna, Springer Nature ha constatato che le conclusioni del lavoro, pubblicato nel 2022, “non sono supportate dalle evidenze disponibili o da dati forniti dagli autori”.
A Prodi, che ha firmato lo studio insieme a Gianluca Alimonti, Luigi Mariani e Renato Angelo Ricci, l’editore ha prima chiesto di fornire un addendum i cui rispondere alle critiche avanzate dal processo di revisione interna, condotto da scienziati del clima. Ma anche questo tentativo in extremis di dare solidità all’articolo non è stato reputato all’altezza né ha fornito i dati necessari per suffragare le conclusioni.
L’articolo – altra stranezza: è pubblicato su European Physical Journal Plus, una rivista che non si occupa di climate change – tratta delle tendenze degli eventi estremi e sostiene che non ci sia un aumento delle precipitazioni estreme, delle inondazioni, delle siccità e un calo della produzione di cibo nel mondo. Di conseguenza, ne conclude che “la crisi climatica che, secondo molte fonti, stiamo vivendo oggi, non è ancora evidente”.
Franco Prodi e il negazionismo climatico
Un’affermazione che ha regalato molta fama allo studio e ai suoi autori. Non nel mondo scientifico ma in quello del complottismo climatico. Da due anni è uno dei lavori più citati dai negazionisti. E se le citazioni scientifiche latitano, le comparsate in tv di Franco Prodi sono invece aumentate. Soprattutto negli ultimi mesi.
Insieme a Ricci, Franco Prodi è uno dei volti più attivi del negazionismo climatico nostrano e ha firmato la World Climate Declaration, un documento che ha iniziato a circolare online a metà 2022 e sostiene che non esista alcuna emergenza climatica e che emettere CO2 è cosa buona. Dietro questa dichiarazione, che è firmata da circa 1200 personalità – di cui praticamente nessuno si occupa di clima – c’è CLINTEL, un ente olandese al centro di un network di associazioni e personalità dedite al negazionismo climatico. Uno dei due fondatori è un docente di geofisica che ha lavorato per Shell.
Sia la Declaration sia l’articolo di Franco Prodi sono serviti ai negazionisti per “dimostrare” che non esiste consenso scientifico sul cambiamento climatico. E quindi a dare dignità alle loro tesi (che, è bene ripeterlo, non sono suffragate da dati, anzi sono contraddette dai dati). In realtà, il consenso scientifico sulla crisi climatica c’è eccome e raggruppa virtualmente tutti (il 99,9%) gli scienziati che si occupano di questi temi.